12 LIBRO XUX, CAPO I. io rassegnai a VV. EE. col riverente mio Dispaccio k del mese decorso. Prima di far presente questa Nota alla conoscenza di VV. E E. ho creduto necessario di portarmi da esso ministro delle Relazioni Esteriori, onde rilevare da qual motivo provenir potesse cosi seria insorgenza. Di fatti presentatomi alla sua casa martedì mattina, ed accolto conforme di solita cortesia, io gli significai, che l’oggetto della mia visita era dipendente dalla Nota, che mi aveva fatta tenere il giorno innanzi, che mi permettesse di parlargli con quella sincerità della quale egli mi aveva dato T esempio : che io non sapeva conoscere qual nuovo motivo potesse aver causata quella Promemoria dopo ciò, eh' egli mi aveva significato nella conversazione, che seco lui aveva avuta il giorno 51 gennajo ultimo decorso, della quale era in necessità di richiamarne li precisi sensi. Che mi aveva dunque fatto sentire, che non era della generosità della Nazione Francese il perseguitare nessuno ; ma che quello solo ricercava il suo governo, che il Pretendente non facesse manifestazioni pubbliche, che ritornasse in quello stato di nullità politica, nel quale da alcuni mesi si ritrovava, e che se si voleva dar ad esso asilo nei Stati della Repubblica, fosse almeno allontanato da Verona per rompere così tutti li fili, che da di là egli tendeva a danno della Repubblica Francese : che il giorno h febbrajo prossimo passato io aveva scritto all’ eccellentissimo Senato in questi precisi termini, e che ancora non aveva avuto alcuna risposta sopra questo affare, ma che io l’attendeva di giorno in giorno; che mi sembrava chiara la incocrenza, che passava tra quello, che mi aveva fatto ultimamente scrivere al mio governo, e la Nota Ministeriale, che doveva ora fargli tenere. Egli mi rispose, che la Promemoria trasmessami partiva da principii del tutto differenti da quel discorso, al quale io voleva richiamarlo ; che quella era il risultato della volontà del Direttorio Esecutivo, e che quanto mi avesse egli Ministro potuto in allora dire, non si doveva considerare, che come un suo particolar sentimento dipendente dalla supposizione, nella quale a quell’ epoca egli poteva essere, d’incontrare la volontà del suo governo nell’avermi così parlato. Che dopo