224 LIBRO XLIX, CAPO XXX. » esterni attacchi, o da interne perturbazioni il volontario altacca-» mento delle popolazioni fedeli verso di noi, e la comune nostra » tranquillità. » Egualmente pronto il Senato di soddisfare all’ altra di Lei » ricerca per il castigo e consegna di quelli, che hanno osato di » commettere degli assassinj sopra individui della di Lei truppa, » saranno prese tutte le più efficaci misure per riconoscere gli au-» tori, ed arrestarli, onde subiscano il meritalo castigo. » Per conciliare il conseguimento di tutti questi oggetti con » reciproca soddisfazione, abbiamo creduta conducente la missione » di due Deputati, li quali sono in olire espressamente incaricati di » spiegarle la somma nostra compiacenza, ed assieme quanto grato » ci sarebbe, che Ella volesse interporre 1’ efficace suo mezzo per » interessare il di Lei governo per ricondurre all’ ordine, ed al pri-» miero suo stato le citlà oltre Mincio, che si sono da noi allonta-» nate, e di raffermarle le proleste della costanza, ed ingenuità dei » sentimenti nostri sinceri verso la di lei Repubblica, e della più » piena, e distinta considerazione per la di Lei illustre e riputata » Persona. » In seguito alla promessa fattane a Buonaparte, lo stesso giorno il senato, dopo lunga discussione, approvò anche la proposizione di eleggere due nuovi deputati da spedirgli a trattare sull’argomento: al quale uffizio furono scelti Francesco Donà, che sosteneva la carica di Censore, e Leonardo Zustinian, già Savio alla Scrittura. Ma le scene più orrende dovevano essere quind’ innanzi le conseguenze della feroce intimazione di guerra alla Repubblica di Venezia; perciocché questa alla fine o in pace o in guerra doveva essere preda dell’ iniquo usurpatore. Non tardò intanto il senato a pigliare le più diligenti precauzioni per la sicurezza della capitale, sicché da un lato fosse impedito a legni esteri armali in guei’ra l’ingresso nelle lagune, e fosse dall’ altro contenuta la popolazione nelle più severe misure di rispetto