ANNO 179G. 109 Gazzetta Franzese. » 1 Francesi vogliono la pace, mentre tutti gl’ intriganti slra-» nieri, che sono in Francia, non presentano che piani di guerra. » Se Lacretelle fa sentire 1’ inconseguenza d’ operare una rivolu- • zione in Lombardia ; un Italiano si presenta per provare che que-» sta inconseguenza forma la gloria de’ Francesi. Oggi un principe » allcinanno senza principato, patriotta senza patria, ambizioso » senza mezzi, pubblicista come Marat vuol persuaderci essere del-» l’interesse della repubblica di Venezia, che la repubblica Fran-» cese se ne impadronisca, e che qualora noi avremmo cangiato il » loro governo ed asportato il loro denaro, intenderanno i Venezia-» ni, quanto debbano esserci obbligali. Quest’ uomo è matto? No: ■ egli è dunque principe e giacobbino. » Il Censore. » Un editto del Veneto Senato comanda a lutti i sudditi di » quella repubblica d’ osservare esattamente la neutralità, e di » non prendere alcuna parte negli avvenimenti di questa guerra. » L’ oggetto di quest’ editto è di disapprovare la condotta degli * abitanti di Brescia nel punto della ritirala momentanea de’ Fran-» cesi.... Scaltri ! » Un matto consigliò jeri al governo di occupare Venezia. Un » savio F invila oggi ad indirizzare lutti questi consiglieri ai loro » tugurj. Dubbitiamo forse di rimaner privi dell’Amico delle Leggi, » degli uomini liberi, e della Sentinella ! Bisogna saper fare de’ sa-» crifizi. • Nella contraddizione pertanto, in cui lo stato delle cose e le comunicazioni di tal fatta smascheravano chiaramente la maliziosa finzione del ministro francese, non è difficile F immaginare quanto grave dovess’ essere F imbarazzo dei Savi del Collegio, i quali sino