oi fi unno l, capo xiv. ilegno luogotenente del comandante Condulmer. Quattromila francesi adunque sfilarono sulla piazza di san Marco : ed allora vi fece la sua prima comparsa con insegne tricolorate la nuova municipalità. Non però così tosto fu piantato 1’ albero della libertà; perchè vole-vasi, clic prima il popolo fosse alquanto educato nello spirito della democrazia. La quale educazione si credè maturata a’ U del giugno susseguente, eh era il dì della Pentecoste ; e lo si eresse quindi nella piazza di san Marco con grande pompa e solennità. Continuarono quind’ innanzi i veneziani nella fatale illusione della conservazione del loro dominio ; e Buonaparte con la finezza della sua astuzia ne coltivava la fallace lusinga. Ed intanto, all’ ombra deli’ albero della libertà, aggravavasi sempre più la schiavitù su Venezia ; schiavitù presaga dell’ imminente mercato, di cui era stata resa soggetto essa con tutta la sua vasta dominazione. CAPO XIV. L’Istria c la Dalmazia veneta sono occupale dagli Austriaci. In un trattato preliminare tra la Casa d’Austria e la repubblica francese, segnato in Leoben a’ 18 di aprile 1797, era stalo convenuto Ira gli articoli secreti, che (1) » Tra i compensi da darsi a S. » M. 1’ Imperatore, avrà in mira il Generalissimo Buonaparle, che » siano consegnate dalla Repubblica veneta all’ Imperatore le due » eli lei provincie dell'Istria e della Dalmazia, compensando la mc-» desima con le tre legazioni di Bologna, Ferrara e Ravenna, non » che con la Marca di Ancona, che per dirilto di conquista appar-» tengono alla Francia. » In vigore di questo patio, il generalissimo dell’Austria interiore a’primi di giugno ordinava, che nell’ Istria il generale Klenau occupasse Pirano, Umago, Cillanova, Parenzo, Ossero e Rovigno; che il colonnello Casimiro presidiasse tutti i luoghi più importanti (i) Art. IV.