148 LIBRO XL1X, CAPO XXV. » sino dal 25 del passalo dicembre, epoca nella quale comparvero » a quella parie le truppe francesi, e ne occuparono la città ed il » castello, non vi rimaneva che 1’ ombra della sovranità, ed una fi- • gura vestita di pubblica aulorità, che ne amministrava un quasi » precario languido esercizio. Le avanzate pretese, che si spiega-» rono in seguito, l’apprensione violenta delle artiglierie, delle pub-» bliclie munizioni da guerra, e dei fucili, le operazioni del castello, » ed il di lui armo, che non altro poteva esser diretto che ad offen-» der la città, le sparse diffamazioni, le quotidiane minaccie, cose » tulle già da me rassegnate a pubblico lume, tutto presagiva lo » sviluppo vicino in qualche seria sopravenienza, come fu quella » che accadde nella domenica 12 corrente, e che io in tutte le sue » circostanze mi credo in dovere di umiliar a V. Serenità, ed a » VV. EE. . » Nella mattina dei 12 ben di buon’ ora mi venne rifcrto, che » le truppe francesi erano in gravissimo movimento, che divisi in • varii corpi giravano per la città, fermandosi tratto tratto sui ca-» pistrada e rimettendosi poi in ordinata marchia : che alle porte » della città si erano raddoppiate le guardie, che quattro cannoni » erano stali strascinali dal castello alla piazza, due rivolti verso il » palazzo della città, e due alla parte opposta, ed un’ altro alla porta » s. Alessandro, contro il pubblico Palazzo, e che nel castello si » osservava un estraordinario movimento. Ignaro delle cause di tali » novità inviai tosto l’abile capitan Corner al comandante le truppe » francesi per chiedergliene la spiegazione. La risposta quanto » franca, altrettanto insidiosa, fu, che avendo Egli intese delle estra-» ordinarie mozioni nelle venete truppe, e nella sbiraglia, che da » due notti facevano dell’ insolite pattuglie, si era pur egli trovato » nella necessità di prendere delle precauzioni non sapendo a qual » fine fossero dirette, come pure 1’ eslraordinaria unione de’ bom-» bardieri, che in quella mattina doveva seguire, del che anzi mi » domandava una dichiarazione, sembrando a Lui, che tali cose » contrarie fossero alla professata amicizia e neutralità della