a l'uso 1796. 35 » vi fu a riposare una partita di cavalleria napoletana, la quale stette » colla maggior moderazione, ma non pagò i foraggi somministra-» tigli, dicendo che l’avrebbe suppliti il commissario di guerra. » Questo metodo allarmò i benestanti, alcuni de’ quali si sono pro-» fessati di non voler contribuire generi senza pagamento, ma ho » incaricato quel N. II. provveditor di persuaderli colla sicurezza, » che le loro convenienze non sarebbero state trascurale dalla giu-» stizia Sovrana ecc. * Con altro dispaccio, il di 14, annunziava scemata l’emigrazione dei milanesi, ma cresciuta invece la diserzione dalle truppe tedesche, i cui diseriori chiedevano di essere arrolati alle milizie venete, ed inoltre manifestava il bisogno di ristauro, in cui si trovavano le mura delle città. Alle quali comunicazioni rispondeva il senato, il successivo giorno 19, che intraprendesse il necessario ristauro delle mura, ma che non accettasse nelle truppe della repubblica i disertori delle potenze belligeranti, acciocché non fosse questo un prelesto di lagnanza colla repubblica di avere violata la promessa neutralità. Ma nel medesimo tempo, eli’ egli col suindicato dispaccio dava avviso al senato circa lo stato delle cose ; con altro dispaccio lo stesso giorno, informava gl’ inquisitori di stalo circa dimostrazioni rivoluzionarie, che s’ erano vedute nella valle seriana, in quei luoghi del territorio di Milano, eli’erano stati occupali dai francesi ; circa l’uso di coccarde ed altri segni inventati dai repubblicani di Francia ; circa il pericolo dell’ affluenza di libri e stampe e fogli francesi d’ ogni genere provenienti da Milano; circa le troppo frequenti ricerche dei sudditi veneti di recarsi a Milano sotto pretesto di commercio e di affari, alle quali non concedeva che una fede di sudditanza veneta. A queste comunicazioni gl’ inquisitori di stato, non già sonnolenti come i savj del Collegio, risposero la seguente lettera, cui trascrivo, acciocché si conosca da quali massime prudenziali fossero eglino animati : « 1796. 18 maggio. Al capitanio e vice podestà di Bergamo. » Rispondo alla lettera di V. S. Illustrissima 14 corrente sulle vol, xm. 5