anno 1797. lai lauta pressura di momento volai rapidamente eoi pensiero negli espedienti tutti ( se pure ve ne erano ) che potessero aver luogo in sì terribile istante, ma tutti si presentarono alla mia mente, o come inutili, o come fuori di tempo, o senza alcun fondamento estremamente azzardosi ed atti soltanto non ad estinguer un incendio, che io giudicai parziale, ma a farlo con maggior celerilà diffondere per 1’ altre vicine provincie. ■> Ignaro della sorte di Brescia, che ad arte crasi sparso allro-vavasi alla medesima giallura, nel desiderio e nel dovere di operare di concerto colla primaria carica, spedii immediatamente un espresso sforzalo a quella parte, e successivamente un altro colle più recenti notizie di ciò che accadeva, implorando consiglio ed assistenza. Intanto il comandante francese mostrando non essere bastantemente tranquillo sulle fattegli verbali comunicazioni volle esserne certificato in iscritto invitandomi a farlo con suo biglietto, nel quale avanza pure la risoluta domanda, che siano assolutamente levate le militari notturne pattuglie, e minorate quelle dei bassi ministri, aggiungendo in vece al capitan Corner, cui consegnò il biglietto, che se non avessi eseguilo, avrebbe fallo fuoco sopra la veneta truppa, e sarebbe passalo a delle forti risoluzioni contro la mia persona. Io insistei quanto fu mai possibile per farlo declinare dall’ irragionevole domanda, ma finalmente alle replicate sempre più vive minaccio mi fu forza il piegare. Non per questo però cessarono i militari movimenti francesi, i quali anzi con più vigore ad universale terrore si andarono spiegando minacciami pessime conseguenze. " Furono precettali dal comandante francese i bassi ministri ad astenersi da qualunque arresto in pena d’ essere fucilati. Intanto le forzale sottoscrizioni si andavano rapidamente moltiplicando, ed il concorso continuato de’buoni cittadini al mio palazzo portandomi i loro generali lamenti, ¡sfogando col pianto 1’ amarezza dei loro cuori, protestando in faccia a Dio, ed in faccia al principe la loro fedeltà, e deplorando la loro sorte empirono *