214	LIBRO XUX, CAPO XXX.
» e bergamasche, anche quelle eh’ erano stale incerte <li mancar » alla fecle, sono in armi, come pure la maggior parte degli altri » paesi circonvicini. Si può a gran stento frenar il loro ardore d’an-» dare ad attaccar Brescia e Bergamo per ricondurle al naturai » loro sovrano, ed è gran avventura, che le prudenti riflessioni ser-» vano a contenerli in islalo di sola difesa.
     » Ma perchè neppur questo raggio di felicità possa risplendere » in mezzo a tanta oscurità, li Irancesi con aperta intelligenza con » li malvagi sturbano tutte le prese misure. A Verona quelcoman-» dante reclama 1’ ammasso di genti armate vicino alla città, ed a
•	Peschiera non si concede il passaggio nè per la fortezza nè per » li suoi contorni, e si esige con tuono fermo la demolizione del » ponte di Mouzainbano, eretto per la comunicazione delli comuni » armati. Da Bergamo si scrive una lettera, che appare sottoscritta » dall’ uffiziale Landrieux, capo dello stato maggiore della cavalleria, » minacciosa al Provveditor estraordinario, accusandolo d’aver or-
•	dinato ai popoli in armi d’ attaccare li francesi. INell’interno di » Brescia si dice conformarsi un corpo di oltre GOOO uomini fra » Ferraresi, Pavesi, Lombardi, Bergamaschi, e Bresciani, per andar » ad attaccare li sudditi valorosi; e 2000 Polacchi accantonati a » Castiglione della Stiviere attendono il momento opportuno per » assistere ad’ insordenti. »
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    Una nuova violenza macchinarono i francesi contro gli stati veneziani e contro la repubblica, intimando al provveditore straordinario Iseppo Giovanelli l’immediato disarmo dei comunisti volon-tarj delle valli e delie campagne, i quali tenevano cinta di blocco la città di Brescia. Lo scopo di tale intimazione egli era, perchè i ribelli potessero inoltrarsi nel territorio veronese e sollevare a rivoluzione la stessa Verona. Al che hanno relazione alcuni successivi dispacci del provveditore straordinario, dei giorni 9, 10 ed 11 aprile (1). E già a questo punto i francesi s’ erano levata affatto la
   (i) Ved. liacc. Cronol., dalla pag. 102 alla icG, e dalla in alla 115 del toni. 11.