anno 1797. 247 Continuavano intanto le negoziazioni per un accomodamento, che non potè combinarsi, perchè il popolo non ne volle ammettere alcuno, che non avesse avuto per base l’espulsione dei francesi dai castelli. I francesi nel tempo stesso inasprivano sempre più il popolo colle ostilità e con le sortite, che a quando a quando tentavano a danno della città. Quindi il generale Chabram, impadronitosi di Pescantina ed incendiatala nella massima parte, spinse le truppe sue ad occupare le alture di san Leonardo, con grave discapito dei veronesi. Più accanito e continuato fu nel dì 22 aprile il bombardamento della città con bombe da 500, e con altri projettili incendiarli ed infuocati, sicché ne risentì gravi offese in più luoghi. I provveditori e i pubblici rappresentanti si adoperavano con tutta energia per conchiudere il desiderato accomodamento ; ma l’indocilità del popolo da una parte, e la mala fede dei francesi dall’altra, ne mandarono sempre a vuoto i tentativi. Finalmente riuscì loro di concertare un abboccamento, a cui intervennero il provveditore straordinario Iseppo Giovanelli, il provveditore civico conte Emilj, il conte Giorgio Giusti e il cittadino Francesco Merighi ; e dalla parte dei francesi vi si recò il generale Chabram, accompagnato dal rinomato Landieux e dal generale Chevarlier. Parlò il Chabram : e parlò a lungo sui fatti di Brescia, di Bergamo, di Crema e di Salò; e discendendo poscia al soggetto del colloquio, ne concentrò tutta la sostanza a due punti di pretesa : al libero ingresso delle sue truppe in città ed al disarmo dei villici. Pronunziate da lui queste due proposizioni nei modi più energici e fermi, nulla valse a rimuoverlo. Yi aggiunse anzi la minaccia, che, se fosse costretto ad entrare in Verona con la spada insanguinata, ridurrebbe la città ad un mucchio di sassi : tali diceva essere gli ordini, che teneva. Quindi imputando ad opera della più raffinata politica l’unione dei villici, diceva, che il senato di Venezia (1), « volendo fare la guerra » ai francesi, nè osando direttamente di prendere le armi contro i (i) Dispaccio 22 aprile, uella Raccolta, ecc.. a pag.