170 LIBRO XLIX, CAPO XXVIJ. » incaricalo presso il generai Buonaparte, concepindo la maggiore » fiducia, che in un tale abboccamento fossero per intieramente di-» Ieguarsi tutti que’dubbj che somministrarono argomento a varj » nostri colloqiij, e quindi si pervenisse a conservare quella perfetta ■ intelligenza fra li due governi, a cui mi protestò di non aver giam-» mai lasciato con tutto lo studio dal canto suo di contribuire. Esi-» bendomi poscia per la giornata di domani li passaporti, per poter » senza remora attraversare in mezzo a qualunque corpo deU’eser-» cito francese, onde raggiungere ovunque si trova il generale in » capite Buonaparte, mi insinuò nello stesso tempo di procurare di » eseguire la mia commissione in qualche momento, in cui il di lui » spirito non sia occupato dalla viva azione della guerra, signifi-» candomi, che appunto in questi giorni Io sapeva occupatissimo » ad incalzare con tutto il vigore gli austriaci, i quali sembravano » disposti a ritirarsi, c che intanto lo avrebbe prevenuto della mia » commissione, la quale usando verso la mia persona delle espressioni » troppo lusinghiere, poteva assicurarmi, che gli sarebbe^riuscita » gratissima. Ben può persuadersi 1' Eccellentissimo Senato, che » quanto più cercava il ministro di divergere dall’ argomento del-» l’attentato commesso nella città di Bergamo, intorno a cui chiara-» mente appariva, che non poteva trovare pretesto alcuno per giu-» stificarlo, con tanta maggior forza io abbia inculcato sopra tale » avvenimento, sostenendo, che dall’ ottima disposizione di quei » popoli verso un governo dolcissimo, che li ha retti da più secoli, » io non ho dubitato di farmi verso di lui il più fermo e sicuro » garante, e nello stesso punto sostenuto, che tutta la causa di questo » infausto successo doveva attribuirsi non solo all’ influenza, ma » all’ aperta violenza de’ suoi uffiziali, i quali si avevano per qua-» lunque ragione concepito del mal umore verso la persona del » pubblico rappresentante, avrebbero potuto valersi del di lui • mezzo per dar un adito amichevole anche sopra quest’ argomento » a quelle intelligenze e conciliazioni, con le quali tanti altri ne » vennero con reciproca soddisfazione sopiti nelle nostre conferenze;