294 libro l, capo x. sedici mila ribelli risolali di far man bassa su tutti i nobili, ove non si fosse mutato il governo. Per dare maggior peso a queste immaginazioni invocavasi 1’ attestazione del luogotenente Tommaso Con-dulmer, partigiano dei traditori della Patria e traditore anch’ egli con essi. Ma tutti questi decreti lavorati dalla illegale Conferenza, avevano bisogno della sanzione del gran Consiglio : e per ottenerla istantanea, ebbesi ricorso alla solita astuzia di farli proporre dal doge. Li propose egli adunque, tra sospiri e lagrime il di h maggio, e ne affermò necessaria 1’ approvazione per la salute della patria. Ed eccone l’infame tenore, per cui all’ambizione di un avventuriere facevasi il sacrifizio delle leggi fondamentali- della repubblica, e ro-vesciavasi in un sol punto l’edilizio di tante generazioni. Inorridisco nel trascriverlo. 1797. 4. Maggio, in M. C. « Deriva a questo Consiglio dalli Dispacci e relazioni delli De-» putati al Generale in Capile dell’ armata francese in Italia Buona-» parte, dalla lettera e dalla Memoria di questo ministro di Francia » in data 2 del corrente la compiacenza di riconoscere e accogliere » nella sospensione delle ostilità un primo argomento di fiducia di » prevenire al contemplalo oggetto di togliere le differenze che di-» vidono dalla Repubblica di Francia la Repubblica di Venezia. » Questa riunione, siccome forma 1’ oggetto del pubblico voto, così » restano li Deputali suddetti c. Francesco Dona, c. Lunardo Zu-» stinian, e c. Alvise Mocenigo primo, autorizzati di pien potere a » convenire col Generale stesso e promettere in nome della Repub-» blica tutto quello, che si renderà necessario in ogni argomento, » confermandosi la parte di quesfo Maggior Consiglio 1 Maggio » che gli autorizza pure nelle materie di Costituzione e di Governo * dipendenti dall' autorità del medesimo Maggior Consiglio, che » riserva a sè stesso la ratifica del convenuto. » Relativamente poi ai preliminari richiesti dal General predettoy