138 LIBRO XLIX, CM>0 XXIII. Provera di poter dare assistenza all’ assediata Mantova. L’ Alvinzi era passalo da Trento a Roveredo, ove aveva fatto inoltrare le sue genli, ed ove il dì 9 dello stesso mese giunsero all’improvviso, per la strada dei monti, quattro battaglioni del corpo di Bassano ed alcuni squadroni di cavalleria, i quali si diressero a marcia sforzata verso Ala e Montebaldo. Nel tempo stesso giunsero in Roveredo i generali Klebers, Seckeodorf, Quosdanowich, Liptay, Principe Reuss, Wukasowich, ed Oczkai. La vanguardia si pose in marcia il di 11, e nell’ indomani si principiò 1’ attacco. Gli austriaci v’ ebbero la vittoria : discesi da Montebaldo, entrarono in Rivoli guadagnando nove pezzi di cannone ed alcune centinaia di prigionieri. Buonaparte, eli’era a Bologna, venne tosto a Verona. V’era appena giunto, quando i tedeschi, in sull’ albeggiare del giorno 12, attaccarono la vanguardia francese del generale Massena, accampata nel villaggio di san Michele : ma vi furono rispinti con la perdita di tre cannoni e di seicento prigionieri. Nell’ ora stessa i tedeschi attaccarono la colonna francese di Montebaldo, comandata dal generale Joubert: evi furono similmente rispinti, col danno di alquanti prigionieri. Allo spuntare del giorno 13, i tedeschi giltarono un ponte sull’Adige di rimpetto ad Anghiari e vi passarono condotti dal generale Proverà. Poi, saputosi da Buonaparte, che una grossa colonna di austriaci sfilava per le montagne, per inviluppare 1’ armata di lui alla Certosa, mandò subito colà il Massena, ed egli si diresse alla volta di Rivoli. Due ale delle armate nemiche, allo spuntare del dì 1 h, si trovarono 1’ una di faccia all’ altra sulle alture di san Marco, nè tardarono a venire alle mani. Lo scontro fu terribile: si combattè per tre ore continue, nè per anco gli austriaci avevano spiegato tutte le loro forze. Declinarono i combattenti verso Rivoli, ove si rinnovò la battaglia : gli austriaci v’ ebbero la peggio: il generale Alvinzi si ritirò, lasciando al nemico buon numero di prigionieri. Buonaparte allora affrettò il suo corso alla volta di Anghiari, ove il generale Proverà aveva passato il fiume. Sforzavasi questi a penetrare nelle linee del blocco di Mantova, nel tempo che