60 unno xlix, e\ro ix. » riguardo lasciando, eli’ egli avesse ad impadronirsi, su di die ci » parve prudente di lasciar cadere il discorso. Da tutte queste cose » passalo a tenerci discorso sulle direzioni generali della lega in » Italia, le tacciò d’incaute, e volle dimostrarci, che deve alle me-» desime la rapidità della fatta conquista della Lombardia austriaca: » quindi portò il suo ragionamento sulle cose politiche, delle quali » mostra assai bene d’ essere informato. Parlò della probabilità di • una viciua pace col re di Napoli, di quella con il papa niente » disse di preciso, ma ci fece senlire, che partiva da lì a poche ore » dal quartiere per ridursi a Brescia, dove lo attendeva il cavalier » Azara, colà a tale oggetto spedilo dal papa : quindi spingendo il » suo dialogo, non occultò essere intenzione della sua repubblica di » ridonare 1’ Italia a sè stessa, di erigere il milanese in stato indi-» pendente, come lo era altre volte, aggiungendo, eh’ era questo » d’interesse della nostra repubblica, perchè veniva con ciò ad * assicurarsi di non essere circondata da troppo grandi potenze. Il » complesso di queste cose, la finezza delle riflessioni, che nello » spiegarle ha dimostrato, la estesa delle medesime, i varii cenni, » che si lasciò cadere sulle politiche convenienze della sua e delle » altre nazioni parvero poterci fare dedurre, eh’ egli non solo sia » dotato di molti talenti anche ne’ politici affari, ma che somma sia » l’influenza sua nel Direttorio; lo che non indifferente crediamo, » che sia a notizia dell’ eccellentissimo senato. » Finito il lungo colloquio c’ invitò gentilmente a pranzo. Do-» veva egli partire poscia per Brescia, ed eravamo noi ansiosi di » restituirci a Verona, onde rassegnare a VV. EE. il risultato della » nostra obbedienza : ma prima di congedarci, avendoci tenuto un » altro proposito, non possiamo dispensarci di renderlo palese al-» 1’ eccellentissimo Senato. Riguarda esso 1’ uso della cocarda na-» zionale ; che dimanda sia esso permesso in Venezia ai suoi con-»’ cittadini, ed appoggiò la richiesta sul riflesso, che non sono proi-» bite le cocarde delle altre nazioni. Mostrò somma premura, che » ne fosse accordato il permesso, come di cosa sommamente essenziale