120 caso gran pratica della scrittura. Verrà tempo, in cui la gente a conoscere i nomi e le qualità dei negozii dalle insegne dovrà camminare altresì con in saccoccia il dizionario; imperciocché orasi scrivono in francese, in tedesco, ve ne sono perfino in inglese, e quando le strade di ferro metteranno in comunicazione più stretta i punti più lontani del globo potranno scriversi ancora in turco, tartaro, o mongollo: tanto che tornerà utilissime la invenzione dei dizionarii da tasca. Questo furore delle lingue forestiere è comune anche ad altri paesi e per questo io lessi a Milano fuor d’una casa: Tailleur par liommej il che equivale a Sartore ad uomo, per contrapposizione forse a sartore, per esempio, a macchina: come a Venezia in uno dei punti più frequentati della città leggesi scritto sopra una bottega Laboratorio, il che è un tantin più barbarico ancora che Tailleur par homme, s’è vero eh’ è più vergognoso ignorare la propria, che non lina lingua straniera.