1 80 LIBRO XLIX, CAPO XXVII. » comunicati ; che il suo consiglio sarebbe, si attendesse la rispo-» sta del Direttorio esecutivo alla nostra Memoria ; che in tanto » potrebbe 1’ eccellentissimo Senato prendere le misure, le quali » credesse convenienti ad impedire, che questo spirilo di vertigine » non si propagasse in altre provincie; quando pure nello stringere » maggiormente li legami d’interesse con la sua repubblica non si » volesse adottare 1’ espediente, che a lui pareva il più sicuro per » por fine a tanta perturbazione. » Benché però (ali dichiarazioni siano siale da lui più volle » ripetute, pure abbiamo creduto opportuno, trattandosi di argomento » di tanta delicatezza, di non lasciarle appoggiale alle sole verbali » espressioni, che possono facilmente andar soggelle ad equivoci, » ma di concretarle in una carta, la quale col pretesto di ringra-» ziarlo della cortesia usataci di accordarci una scoria per la sicu-» rezza del nostro ritorno, gli abbiamo direita in questa sera, e di cui » ci onoriamo di assoggettare alla pubblica considerazione la copia. » Varii allri argomenti lutti dolentissimi, e sommamente gelosi » si agitarono nelle due conferenze predelle, fra li quali dobbiamo » dare il primo luogo a quello, che venne da noi introdotto per pos-» sibilmente raddolcire l’infelicissima condizione de’ sudditi e solle-» vare, se era mai possibile, 1’ erario dagl’insopportabili pesi per le » somministrazioni alla di lui armata : gli aprimmo la via col dimo-» strare la nostra fiducia, che essendo ora il di lui esercito da un » seguilo di vittorie condotto ad internarsi nella Germania, sarebbe » per conseguenza sollevalo lo stato Veneto dall’ enorme peso sof-» lerto per allri dieci mesi di provvedere in misure eccedentissime » c sommamente arbitrarie alla di lui sussistenza : quindi rammen-» tandogli quanta desolazione avessero per tale oggetto sofferta quasi » tutte le nostre provincie, e quale enorme dispendio fosse sopra il » pubblico erario ricaduto per prestar a queste conforto, e vigore a » sostenere laute calamità, gli abbiamo l iscialo traspirare la nostra • lusinga, e che dalla di lui giustizia e generosità sarebbero affrettati » li dovuti risarcimenti.