ìnno 1797. 255 »> Gli ostaggi sono i signori provveditori Giovanelli, Erizzo, » Giuliari, Emilj, il Vescovo.. Maffei, quattro fratelli Miniscalchi, Fi-» liberi, due fratelli Carlolti, Sanfermo e Garavetta. » Se non fosse possibile ritrovare i signori Maffei e Miniscalchi, * sarà loro rimpiazzato un numero eguale de’ principali abitanti » della Città. » I paesani evacueranno la Città a piedi, lasciandovi tutti i loro » fucili di munizioni avanti 9 ore della sera di domani 6 del » corrente. » Si previene, che si farà fuoco sopra ogni carrozza, uomo a • cavallo, e convoglio qualunque, che uscisse dalla Città fino a » nuovi ordini. » Convenuto, che il governatore aderirà a tulli i mezzi che » sono in suo potere per rimettere tutte le armi della piazza, fucili, » materiali d’Artiglieria e munizioni si da guerra che da bocca al-» l'Armata Francese e che gli cederà la porta s. Zeno subito dopo » 1’ uscita de' paesani. » Per facilitare 1’ esecuzione de’ presenti articoli vi sarà so-» spension d armi fino a domani alle ore 9 della sera di Francia. » Kilmaine General Divisionario, ** Comandante i paesi conquistati » d’Italia. » L’ arroganza e 1’ iniquità di queste pretensioni, violatrici di ogni diritto delle genti e di ogni amichevole ospitalità, posero i pubblici rappresentanti veneziani nell’ impossibilità di aderirvi, sì per 1’ onore della Repubblica, come per la personale loro sicurezza. Perciò, dopo maturo esame, piuttostochè sottoscrivere quell’ infame atto, deliberarono di allontanarsi da Verona, lasciando agli ordinarii provveditori di quella città il pieno arbitrio di prendere quelle misure, che avessero riputate più acconcie al loro interesse. La notte adunque del 24 aprile, partirono tutte le primarie cariche, e giunte che furono a Padova, ne diedero diligentissimo avviso al senato, con