aì*n o 1796. 31 • quelli, che lo qualificano come inviato alla Corte dell’ Arciduca, » si faccia una riserva ad accordarne, perchè, per quanto mi fu » riferito, uno non fu rispettato, essendo concepito in quel modo. » Mi trovo pure in dovere di riverentemente far cenno a YV. EE. » che si raccoglie, esser sialo fatto da comandanti francesi e ma s-» sime dal generai Massena, un qualche generico discorso di ri-» marco sulla quantità di emigrati, che sono nello stato veneto; sul-» l’accoglienza fatta al conte di Provenza, e sull' accampamento dei • tedeschi in territorio veneto, spiegandosi, eh’ egual adesione trove-» ranno certamente le armate francesi. Questi rapporti non saranno » inutili, ed io mi faccio sollecito d’ assoggettarli ecc..... CAPO III. Si elegge dal senato un provveditore generale. La successiva e continuata affluenza delle gravi ed allarmanti comunicazioni, che il vice podestà di Bergamo faceva al senato, circa gli avvenimenti, che minacciavano sempre più da vicino gli siali della repubblica, pose i savi del consiglio nel più angoscioso imbarazzo. Forse allora si accorsero, ma troppo tardi, della loro improvvida fermezza in sostenere la neutralità disarmata, ed in avere lascialo all’ oscuro il consiglio de’Pregadi circa la verità delle cose e lo stalo pericoloso, in cui irovavasi sempre più la repubblica. In cosi duro frangente progettarono al senato, ed il senato ne approvò il progetlo, di eleggere un provveditore generale, il quale, per conservare incolume la tranquillità dei pubblici stati, non occupato nelle melodiche cure governative delle provincie, « possa con superiorità » ad ogni pubblico rappresentante prestarsi alla verificazione più » esatta delle pubbliche viste, accorrere prontamente dove il biso-» gno lo richiedesse, rendere con la necessaria solleciludine inteso » il senato di ciò, che andasse conoscendo, ed eseguire quelle