96 le, per 1’ uomo del 1836, che sarà in breve il 1837 ( l’auguro felicissimo in anticipazione, come a tutti i nostri associati, così anche a tutte le altre persone che si volessero associare) la prima necessità è la scelta d’un buon sartore, e perchè in ciò le persone nonsieno appunto combattute dalla incertezza, e non entrino in dispiacevoli perplessità, ecco io mi lo premura di additare ad esse 1’ uomo. E questi Demetrio, nome grande, nome reale, l’omonimo di Poliorcete, prenditor di città, il quale abita in s. Luca, ponte delle Colonne, n. 3877. E prego che si faccia nota del numero, il quale è buono a sapersi, finché, come a tante altre case celebri, quelle p. e. dove probabilmente dimorarono gli Aldi, il Marcello e Tiziano, non si metta un giorno, con più sicurezza, anche a quella di Demetrio la lapide. Imperciocché egli non é già un maestro ordinario e comune, che si distingua soltanto per la eleganza, o come dicono gl’ intelligenti per lo spirito del taglio, giacché lo spirito è ora in sì buon dato, che si trova per tutto, fin nelle opere dei sartori ; ma sì per altre cose ancora che sono a lui peculiari. Demetrio ha avanzato l’arte d’un passo, ne rovesciò i computi e le misure, ne nobilitò gl’¡strumenti, e mentre la comun dei maestri non conosce altro mezzo a tagliarvi al dos-