LA FORMA DI GOVERNO 205 giusto riconoscere che l’alto ingegno e il tatto del wiadika Pietro II preparò questa trasforma- zione, alla quale doveva seguire a breve distanza l’abolizione o l’esautoramento delle altre autorità, che a volte inceppavano l’azione del sovrano e ne paralizzavano l’iniziativa. Senza proclamare que- sta separazione, il wiadika Pietro l’aveva già per conto suo fino ad un certo punto adottata, non celebrando quasi mai e vestendo ordinariamente l’abito del soldato, anziché quello del vescovo. Egli comprese che il suo carattere sacro gli impediva un’ azione risoluta ed energica, per togliere di mezzo le scissure che talvolta si manifestavano assai vive a danno della politica dello Stato, mentre egli voleva convergerla sempre ad un unico e grande ideale. Vedeva un ostacolo nel potere del Senato e nelle contese delle grandi fa- miglie alle quali solamente un principe laico, cir- condato di prestigio, avrebbe potuto imporre ob- bedienza. Nello stesso piano di Cettigne, tutt’altro che vasto, due o tre famiglie si contendevano la supremazia. A Niegosch era forte, per esempio, la famiglia dei Radovich che avrebbe voluto seguire una politica di avvicinamento all’ Austria, per contrapposto a quella del Wiadika che si appog- giava tutta alla Russia. Pietro II riuscì a rimet- tere un po’ più d’ordine nello Stato e a rinfran- care l’autorità suprema. Ma fu più che altro un