ANNO 1797. 193 * Sangiovanni da Venezia, smontò al pubblico Palazzo, e recò alla » Carica le ducali dell’ Eccellentissimo Senato, indi fu preso in mezzo » all’ armi, e condotto dinanzi la municipalità dei francesi e berga-» maschi. La Carica 1’ aveva già cautamente avvertito di asserire ? di averle recate commissioni a voce, cioè, che dal governo era » stalo inteso, quanto ella gli aveva già scritto. Così anche eseguì. » Con tutto ciò fu fatto richiedere il rappresentante [quali carte gli • avesse recate il Sangiovanni; ma egli, rimandò la medesima ri-» sposta. Alle ore 24 dello stesso giorno fu falto avvertire esso rap-» presentante, che dovesse sloggiare dall’ appartamento nobile del » palazzo, poiché dovevansi alloggiare sette ufficiali francesi. » A tale annunzio ripreso animo il rappresentante rispose riso-» iutamente, eh’ egli credeva di poter esigere dalla municipalità, e i* da’ suoi direttori un riguardo di non togliergli 1’ asilo di quiete ; » unica cosa, che restavagli dopo un tanto attentato. Convipn cre-» dere, che fosse efficace 1’ espressione, poiché gli si fece sapere, » essere stata fatta per equivoco l’inchiesta, e che stesse pur tran-« quillo nel palazzo. Quella notte in fatti fu tranquilla ogni cosa, e n come il solito regnava un perfetto silenzio. La mattina del 29 si » seppe, che esser quello doveva il giorno dell’ erezione dell’ albero » della Libertà, per la cui festa si approntavano le orchestre sotto il i» pubblico palazzo. Si pose al collo del s. Marco di marmo una r catena, operazione eseguita da un muratore del paese colla mi* » naccia della vita, se ricusava. La funzione incominciò alle ore 21. » Volevano, che mons. Vescovo intervenisse sotto l’Albero, ma egli » se ne schermì, e solo promise di affacciarsi alla finestra. Un im-p menso popolo era raccolto sulla piazza, non però sotto 1' Albero. » Tutti dimostravano nell’ esterno segni di timore e di oppressione. » Li soli municipalisti con li francesi, alcuni Lodigiani e li nominati » bergamaschi unitamente ai prigioni disciolti erano quelli, che gi-» ravano intorno all’Albero; e nel mentre al suono d’ istromenli fa-» cevano li francesi, e li sunnominati echeggi di viva la Liberi?! » frammischiali cogli evviva san Marco.