b8 LIBRO XLIX, CAl'O IX. » fossero i veneti domimi dalla Casa d’ Austria, si era il senato de- • terminato ad un passo, che così pienamente dimostrava l’alta » considerazione, in cui tenea la nazione francese, pareva, che pe-» netrati come erano i di lei eserciti nel suo territorio non potesse » restar luogo a credere, che concorsa vi fosse la propria volontà » alla supposta intelligenza cogli austriaci nel fallo di Peschiera ; * che appoggiando il senalo e i suoi comandatili sulla confidenza, * che la sua neutralità gl’ inspirava, non si era guernita Peschiera » di presidio, come pareva, eh’ esso generale volesse credere ne-» cessario; e tanto più era tranquillo, che rispettate fossero dagli » austriaci generali le sue terre murale, quanto che li discorsi del » tenente maresciallo Colli tenuti al provveditor generate ne ave-» vano accresciuta la fiducia : che ci era di sommo conforto il sen-» lire, che fossero dissipate dall’ animo di S. E. le concepite du-» bitazioni e riconfermata in esso lui la persuasione delle ingenue » direzioni dell’ Eccellentissimo Senato : abbiamo aggiunto quanto » alle provigioni per 1' armata, che non si Iascierebbe per conio » proprio di cercare le vie possibili, perchè fossero agevolali a’suoi » commissarii i mezzi per verificarle ; su di che più e più volte es-» sendosi fermalo esso generale, potemmo rilevare con dolore esser » sua intenzione, che se non del tutto, buona porzione almeno del • mantenimento della sua armala, che la fama delle riportate vitto-» rie va di giorno in giorno ingrossando, abbia a cadere a peso dei » veneti stati. Da questo articolo profittando noi nella cortesia dei » suoi modi, non abbiamo trascurato di portarlo a considerare un » oggetto essenzialissimo per il cuore paterno di W. EE., quello » é i danni, che si sono sofferti dai sudditi, e sul pericolo che li me-» desimi potessero dar luogo a quei sconcerti, mettendo a cimento » la loro tolleranza. Parlando de’ medesimi egli disse, che li riguar-» dava sotto due aspetti, politico e morale. Nel primo comprese » quelli, che succedono ad un fatto d’armi, nel quale il soldato » ebbro ancora dal furore, con cui ha combattuto il nemico, si ab-» bandona ad eccessi anco i meno attendibili, calcolando fra questi