208 LIBRO XLIX, CAPO XXX. k sostituita truppa di queste altre nazioni, apertamente ricusa di » accoglierle ; e la città di Treviso si trova in grandissimo allarme » per timore, che colà annidar si voglia una legione o Cispadana, » o Lombarda. In vista delli sconcerti, che derivar potrebbero per » parte di popolazioni tutte armate, io non posso lasciar di ri-» volgere a V. E. le più fervide istanze, onde dalla di lei umanità » ed autorità ne sia in tali argomenti lolla ogni occasione. L’ ami-» cizia ira le due Repubbliche è cosi solennemente contestata, le » dichiarazioni del Direttorio esecutivo cosi giuste ed aperte, le * intenzioni di V. E. così eque ed amichevoli, che il mio governo » non può nutrire se non la fondala fiducia di veder lilialmente » frenala qualunque sinistra ingerenza delli di Lei nazionali nelle • perturbazioni, che affliggono lo stato Veneto : sicché resti libero » campo alla fede, ed al valore delle leali Venete popolazioni, e a » quelle disposizioni, che per condurre a resipiscenza li spirili tor-» bidi, e traviali crederà opportuno di prendere il legittimo loro » sovrano. Ripieno il mio animo di questa ben giusta confidenza, » appiofitta col maggior pregio di tale incontro per rinnovare a V. » E. le ingenue proteste della somma mia stima, e della più alta » considerazione. » CAPO XXX. Buonaparle fu intimare la guerra alla repubblica di Venezia. Troppo lungo sarebbe il mio racconto, se volessi minutamente commemorare lutle le arti insidiose, con che i francesi adoperavansi a porre sossopra le veneziane provincie : innumerevoli ne furono le violenze, fuor di ogni misura le frodi usale per sostenere i ribelli e dilatare dall’ uno all’ altro confine degli siali veneti la funesta irreparabile rivoluzione. Non era più Provveditore straordinario il Bat-taja, eh’ era slato promosso alla carica di Avogador, ed eragli stato sostituito per Verona Iseppo Giovauelli, il quale zelantissimo del