AINMO 179 G. 121 funzionario non avessero trovato 1’ inciampo luueslo della ostinazione di que’ Savj, clic tenevano occulto al senato il tenore di esse ! La repubblica di Venezia non sarebbe caduta. CAPO XXI. Gli austriaci progettano l occupazione di Verona. Tralascio di commemorare molli altri incidenti, che sempre più annunziavano vicina la funesta caduta della Repubblica, sì per la invariabile sonnolenza dei Savj del Collegio e sì per la infedeltà di tal altro de’ suoi ministri, e particolarmente del provveditore straordinario Francesco Battaja, la cui corte stabilita in Brescia era così corrolia, che la si poteva dire un club di (giacobini, intenta a dissipare o ad indebolire le provvidenze del capitano e vice podestà Alvise Mocenigo, clic procurava il buon ordine e la tranquillità della provincia. Sviluppavasi intanto a poco a poco, or qua or là, qualche fatale germoglio delle massime pervcrlitrici, seminale dagli emissarii francesi nell animo dei fedeli sudditi della repubblica. Da Parigi 1’ ambasciatore Alvise Quirini rivelava, pressoché in ogni dispaccio le massime del Direttorio esecutivo relativamente a Venezia e la sua sleale condotta verso di lei. Le violenze e le oppressioni intanto, con che Buonaparte affliggeva le provincie veneziane da lui invase, moltiplicavansi sempre più e rendevano vieppiù sempre disposte a rivolta le tormentale popolazioni. L’ armala austriaca, nel dicembre di quest’anno, stava in varii accampamenti schierala, sul padovano, sul bassanese ed ai confini del Tirolo; ed era progetto del generale Alvinzi di passare l’Adige a Verona, per accorrere al soccorso di Mantova, sprovveduta di molti generi di prima necessità, e tenuta dai francesi sotto un blocco rigorosissimo. Si accinse egli perciò ad un secreto maneggio col rappresentante di Verona, coi primarii ufiìziali veneziani e con parecchi de’ cittadini, circa il modo d’introdurre le sue truppe in Verona a sorprendere i francesi ; e minacciava, in caso di rifiuto, di vol. xm. 16