anso 1796. C A P 0 MI. A ¡fari della guerra. Mentre i veneziani si studiavano di prendere opportune precauzioni per rendere meno pericolosa la loro situazione, succedevansi 1’ una dopo l’altra le vicende militari, ora prospere ed ora sinistre alle potenze belligeranti. L’armata tedesca il di 30 maggio era stata dispersa a Yaleggio dai francesi ed erasi ricoverala nelle gole dei monti del Tirolo, sotto la condolía del generale Beaulieu. I francesi allora non d’ altro si occuparono che dell’assedio di Mantova, ove diligentemente aveva preparalo lunga e valorosa difesa il generale Colli. INe cominciarono i francesi le opere di assedio il giorno 5 di giugno, ed avevanle continuate con alacrità per un mese e più. Si sparse voce, il dì 9 luglio, che il celebre maresciallo Wurmser slava per discendere dal Tirolo a liberar quella piazza, cui Buonaparte lusin-gavasi di poter espugnare quanto prima, avendo ingrossalo il suo esercito con le truppe tutte, che aveva richiamate dalla Toscana e dalla Romagna. Tutlavolta inutili riuscivano gli attacchi, i quali ogni dì più impetuosi e feroci si rinnovavano : le perdile loro erano gravissime. Il grosso dell’ armala francese aveva occupale le migliori posizioni. Slendevasi da Borgoforle sino ai confini del Tirolo : al di sotto teneva alcuni passi imporlanti dell’Adige: custodiva al di sopra le strade, per cui dovevano passare i tedeschi volendo penetrare in Italia. Alla custodia di queste stava il generale Massena, fiancheggiato da Despinoy venuto con un grosso corpo di soldati da Milano. La linea cominciava da Corona e da Torbole, discendeva per Salò a Peschiera e per Bussolengo a Verona, quinci continuava sino a Marmirolo, ov’ era il quartiere generale del campo assedianle. Brescia era un punto eccentrico, legato con Peschiera e con alti posti. Buonaparte, il dì 28 luglio, trovavasi in Brescia, ov’ era ito ad incontrare la sua sposa venuta in Italia da Parigi in compagnia del