280 LIBRO L, CAPO Vili. I tre Avogadori di Cornuti. Marco Zorzi del fu Gerolamo, Francesco Battaja del fu Zuanne, Giuseppe Bonlini del fu Gerolamo. Questa illegale e spuria Conferenza radunossi per la prima volta la sera 50 aprile, nelle privale camere del doge. Si trattò in essa sul modo di manifestare al Maggior Consiglio lo stato infelice della Repubblica per le crescenti violenze dei comandanti francesi, per la loro vicinanza alle lagune, e per la dichiarata volontà del Buoiìaparte di cangiare la veneziana costituzione. Parlò primo il doge e disse: « La gravità e l’angustia delle presenti circostanze » chiama tutte elle a proponer il miglior mezzo possibile per pre-» sental e al supremo Maggior Consejo el stato nel qual se trovemo » per le notizie che sta sera ne avanza scr Alessandro Marcello » savio de settimana. Prima per altro che Elle fazza palese la loro » opinion le abbia la bontà de raccoglier brevemente quel, che ze • per esporghe el ser cavalier Dolfin. » Assumendo adunque la parola il Dolfin, tenne il discorso già preparato di conserva col doge e cogli altri colleghi del suo partilo : « Me trovava onorà dell’ illustre ambasciata de Parigi, quando » ho avudo la fortunata combinazion de incontrar amicizia con un » certo Haller, attuai ministro delle finanze francesi e grande amico » del generai Buonaparte. In lutto el tempo della mia ambasciata • ho sempre cercà di manlenirme una tal amicizia, trovandome * spesso in sua compagnia, tanto in alcune conversazion rispetta- * bili, quanto anche in confidenziali. Scorrendo mi col pensier e » riflettendo colla maggior angustia de animo alla misera siluazion » della mia Patria dolente, me andava formando dei progetti, che » ghe podesse portar qualche vantaggio. Quello infatti, che fra tanti » m’ ha parso cl più adattà, ze appunto de tornar a rinovar l’ami-» cizia con sto monsiù Haller, cseguindo, come ho fatto, una visita