a.nno 1797. 1815 « Cosliluito personalmente in questa secretaria provvisoria il » sig. Andrea Giacomini di Bogliaco Riviera di Salò, ma da molto » tempo abitante in Venezia, espose quanto segue. » È da martedì della cadente settimana, che io mi portai a Salò » per eseguire alcune commissioni ingiontemi dall’ Eccellentissimo » Provveditor estraordinario. Questa mattina alle ore 11 circa ero » per imbarcarmi, e per la via del Lago restituirmi a Verona, quando » dalla camera di mia abitazione intesi uno strepito di cavalli, clic » a briglia sciolta s’ avvicinavano a Salò dalla parte di Brescia, mi » affacciai alla finestra, e vidi, eli’erano tredici soldati con divisa » rivoluzionaria di Brescia, comandati dal loro generale Francesco » Gambara, eli’ era pur accompagnato da un ajutante, che mi fu » detto essere di Lonato. Internatisi essi nel paese cominciarono a » gridare Evviva la Libertà. Cittadini Salodiani destatevi ; ecco li » vostri liberatori, siamo venuti a spezzare il giogo de’ veneziani, » che vi opprimeva. Erano questi pur seguiti da venti circa uomini » d’ infanteria, che correvano in loro compagnia armali di fucile » senza divisa, e che io riconobbi essere tanti sbirri e spadacini ; e » che pur essi gridavano come gli altri. Si portarono toslo al pub-» blico palazzo, disarmarono la guarnigione scliiavona, facendola » nel quartiere prigioniera, ascesero le scale, ed arrestarono pure » 1’ eccellentissimo Provveditore, impadronindosi di tutte le cancel-» lerie ed archi vii. Nel momento che i primi slavano ciò eseguendo, » sopraggionsero altri cinquanta uomini, fra quali trenta sbirri » circa e venti di truppa collettizia senza divisa, colla sola coccarda • e pennacchio in testa ; quelli erano accompagnati da un piccolo » pezzo di cannone, per quello mi parve imperiale, e clic pur essi » gridarono Viva la Libertà. Il generale si spiccò indi dal palazzo » con i tredici cavalli di suo seguito, ed andò scorrendo per il paese » eccitando i Salodiani alla rivoluzione ; ma da nessuno di essi vi » fu corrisposto, e tutti osservarono un perfetto silenzio. Cercò egli » allora d’ instituiré una municipalità, i membri della quale erano » stati da prima designali in Brescia; ma essi si erano dileguali per VOL. XII!. 2^