1 UO LIBRO XLIX, CAPO XXIV. impudenza, clic quando si traili) di più spiegate dimostrazioni delle provincia lombarde, già già in procinto di ardere dal fuoco della rivoluzione francese, non ebbe rossore a scrivergli, che « se mai » qualche ardilo ( indipendentemente dalla grande rivolta, di cui si » parla) innalzasse l’albero, V. E. dia pure degli ordini risoluti, » onde impedire 1’ azione ed atterrarlo, quando pure si dovesse ar-» rivare all’ estremità di uccidere i colpevoli, che però potria meglio » essere quando si potesse arrestarli, per trarne dei lumi. » Sicché, dalla grande rivolta escludeva i casi particolari di qualche ardito individuo : a questo voleva si opponesse pure 1' estremità del rigore ; cd a quella ?.. . N’ era ben egli abbastanza al chiaro, nè voleva se nc interrompesse il progresso. Ecco il bell’ animo del fedele ministro della sua patria. CAPO XXIV. Ordimento della rivoluzione negli stati veneziani. Ma la diligentissima vigilanza dell' Ottolini, seppe scoprire, benché troppo tardi, le fila della imminente rivoluzione. Egli, per averne esalti riscontri spedì a Milano il suo secretario Guglielmo Stefani, il quale ne scrisse immediatamente in questi precisi termini la relazione (1), cui sull’istante 1’ Oltolini mandò a Venezia agl’inquisitori di Sialo. « In esecuzione alle ossequiate e per me onorifiche di Lei com-» missioni, che mi porsero 1’ occasione di manifestare col fatto il » sempre nutrito vivo desiderio di servire alla gloria di V. E. non » meno che a quella del Serenissimo Principe ed alla pubblica » ulililà; alle ore 22 del giorno 9 corrente pervenni a Milano, dove, » dopo d’aver preso un breve riposo all’ albergo di s. Marco, pro-» visto d’ una coccarda francese, onde evitar i pericoli, mi avviai (i) Raccolta Cronolpari. 11, pa*r. 6 e seg.