1 50 LIBRO XLIX, CAPO XXV. » non poteva esser questo il Voto libero del nostro more; ma ripe- • tendo il comandante, o che obbedissimo o che correvamo perìcolo • della vita prima di sera, gli promisimo di farlo chiedendogli il • permesso di darne prima notizia al proprio rappresentante : al che • avendo Egli con molta difficoltà annuito, si erano da me portati per » domandarmi consiglio. » Ricompostomi alquanto dalla sorpresa del momento risposi » loro: che nessun miglior consiglio potevano da me aspettare di » quello, che ritraer dovevano dal fondo del proprio cuore, che di » quell’ attaccamento verso il principe, che avevano in ogni tempo » manifestato, era questo il punto di darne la più solenne prova : » che si rammentassero la fede e la devozione giurata da’ Loro be-» nemeriti progenitori alla Repubblica, e l’illustre atto di spontanea » loro dedizione al Veneto dominio : che io non potevo persuader-» mi, che le fatte minaccie si avessero ad effettuare, che io le cre-» devo un tentativo temerario alla loro costanza, al quale se aves-» sero con fermo animo resistito, avrebbero spuntala quell’ arma » insidiosa, ricoperti sè stessi di gloria in faccia alle nazioni, e vin-*> colatisi con più stretti nodi la paterna pubblica predilezione. » Dopo tali riflessi bilanciarono alquanto : ma finalmente il li-» more la vinse, e risposero fuori di equivoco, che qualora io non » li garantissi ( il che già vedevano non poter io fare ) nel totale » abbandono, in cui si trovavano, nell’ evidente pericolo della pro-■> pria vita, delle proprie famiglie e delle proprie sostanze, dove-» vano cedere alla necessità del momento, con solenne protesta però, » eh’ essi sono fedeli sudditi di V. Serenità, che lo vogliono essere ” e che se un raggio di speranza rilucerà di pubblica assistenza, » saranno pronti a ritornare a quel paterno seno, dal quale non » sono strappati che dalla forza e dalle minaccie. » Durante questo colloquio si andavano facendo le sottoscri-» zioni, le prime delle quali furono quelle de’ già noti mal intenzio-» nati, come in seguito mi venne rilerlo, a promuovere le quali » erano ispezionati li due uffìziali francesi Lhermit e Boussion. In