290 LIBRO L, CAPO IX. » Gran Consiglio non fa arrestare e punire d'una maniera esem-» piare i Ire Inquisitori di Stato, che non hanno cessalo di perse-» guilare tutti li Veneziani, che hanno accollo i Francesi. Il Gen. » in Capite li trova i veri istigatori degli assassinj, che si sono com-» messi sopra la terraferma, dove più di 5 a 600 francesi sono » periti vilmènle assassinali. » Laugier e i suoi infelici compagni, che sono stati assassinati » nel vostro slesso Porto e sotto gli occhi del vostro Governo, ecci-» terà nel popolo francese un movimento d’ indignazione, di cui il » vostro Gran Consigli^ deve esser a parte. » Il Gen. in Capite Buonaparte esige, che voi facciate arrestare » il Grand’Ammiraglio, che dalla sua galera ha dalo il segnale del-» l’assassinamento, e che con una punizione proporzionata al de-» lilto, eh’ egli ha commesso, la Repubblica Francese sia convinta » del caso, che voi fate di essa. » 11 General in capite m’incarica di dirvi, Signori, che innol-» tre egli dà degli ordini, affinchè non sia falla alcuna ostilità con-» tro la Repubblica di Venezia, durante quatlro giorni a contare » da domani. ■ Alessandro Berthier. • Ed una prova della lealtà del generale in Capite, il quale dava degli ordini, affinchè non sia fatta alcuna ostilità contro la Repubblica di Venezia, fu che nel medesimo tempo conlinuavasi a rivoluzionare il Polesine, il Friuli, il Cadore, i territorii di Belluno e di Poltre, la Marca Trivigiana, tutte in somma le altre provincie venete, che sino ad ora erano rimaste illese dalla loro infezione, cosicché all’ ombra delle trattative e dell’ armistizio la repubblica di Venezia rimase spogliala di tutù i suoi possedimenti d’ Italia. Sul tuono stesso dell’ arroganza del generale in capite, anche l’ambasciatore francese Lallement compì la sua parie nella funesta tragedia, che s’ era accinto a rappresentare. Anch’ egli sotto la data del 15 Floreal, vomkò le sue minaccie contro la vittima miseranda delle continuate sue finzioni, scrivendo :