anno 1482. 449 medesimo. Checché ne sia, per quante investigazioni se ne facessero di poi, per le istanze e dell’arcivescovo di Pisa nel 1650 e del gran duca di Toscana Cosimo III nel 1717; non fu mai possibile il rinvenirlo. Correva tradizione tra le più vecchie monache, che il beato fosse stato deposto nel luogo detto delle quattro porte : ivi perciò, nell’anno 1748, se ne fecero novelle ricerche. Alla qual tradizione accresceva peso 1’ esserne stata affissa colà un’ antica immagine, fatta dipingere dal prete stesso Filippo, presso cui aveva dimorato ed era morto. Ma le indagini riuscirono senza frutto; nè sino al giorno d’ oggi se ne ha potuto più avere traccia veruna (1). Nel 1457, fu deposto in un magnifico mausoleo dorato, vicino alla porta della sacristia, in santa Maria gloriosa dei Frari il corpo del beato Pacifico francescano. Opinò 1’ erudito cronista Marco Barbaro, essere stato eretto quel mausoleo per chiudervi le ossa del beato Francesco Quirini patriarca di Grado ; ma l’iscrizione, che vi è annessa, assicura esservi stalo collocalo, addi 21 luglio dell’ anno suindicato, il corpo del beato Pacifico. Osserva poi opportunamente il Cornaro, molti essere stati tra i francescani i virtuosi e santi uomini di questo nome; ed ignorarsi perciò chi sia il beato, che qui riposa. Nel 1452, ebbe la chiesa di san Canziano il corpo di san Massimo, ammirabile per la sua incorruzione e per i molli miracoli, che lo illustrano. Gli antichi documenti di quella chiesa lo mostrano vescovo di Emonia, ossia, di Città nuova nell’ Istria, ch’é l’antica Eraclea. Nei tempi addietro si leggevano nella uffiziatura del suo giorno gli atti del suo martirio : ma si conobbe di poi, appartenere questi ad altro san Massimo martire dell’ Asia, di cui parlarono eruditamente i Bollandisti, sotto il di 50 aprile e sotto il 15 maggio. (i) Ved. a tale proposito 1’ operetta : àc censura Bernardi Zendrini anno Dissertatio de loco ac situ sepulcri b. 174G; stampata in Venezia nel 1758 coi Petri de Pisis in nionasterio s. Hiero- tipi di Antonio Zatla. nyali Venetiarum, edita sub disciplina vol. vi. 57