ANNO 1450. 173 quei ripari e ne superò due, li distrusse, gl’ incendiò. Vi accorse intanto lo Sforza per fargli fronte ed impedirgli il progresso : la qual mossa costrinse il Malatesta a far tragittare alle sue truppe 1’ Adda, per aspettare più opportuna occasione all' impresa. Importava assai, che Milano fosse ajulata con viveri, perchè la fame era giunta quasi agli estremi. Tentò di portarne Bartolomeo Colleoni, recatosi perciò per Valsassina al lago di Lario, e facendone avere avviso a Jacopo Piccinino, che si trovava in Milano, acciocché di là mandasse le sue genti a riceverli: ma il tradimento vi entrò, e le genti del Piccinino furono condotte per una via, che le portò a fronte dei nemici e le costrinse a combattere. Allora ii Colleoni si die’ a tentare una via per le colline della Brianza: ne occupò alcune e di là potè far entrare in Milano occultamente alquanto di vettovaglie: ma nella moltitudine della popolazione fecero poco profitto, nè la città potè sentirne vantaggio. In questo mezzo l’esercito veneziano presentò battaglia allo Sforza : questi per altro, che non voleva esporre al destino incerto di una giornata ciò che conosceva di non poter conseguire senza grave pericolo, la ricusò. Approssimavasi il verno : perciò il Malatesta si ridusse colle sue truppe a Trezzo, castello della Brianza, ed ivi aspettò la migliore stagione per ripigliare l’impresa. Fu propizio questo intervallo allo Sforza; perchè seppe con secreti maneggi in Milano lavorare negli animi della popolazione il desiderio di arrendersi a lui, lasciando la lega conchiusa coi veneziani. E per verità, la crescente carestia n’era un eloquentissimo avvocato, sicché in pochi mesi potè venirne a capo ed ottenere, che i milanesi gli si arrendessero. Il dì 25 febbraro 1450, una sedizione popolare si levò a chieder viveri, perché già slavasi per morire di fame; e della sedizione fu vittima il veneziano ambasciatore Leonardo Venier, il quale fu trucidato e taglialo a pezzi. Quindi nell’ indomani uscirono al campo dello Sforza i rappresentami milanesi a darglisi liberamente. Vi entrò egli quel giorno stesso e ne fu dichiarato duca e signore. Entratovi appena, pose in