anno lit57. 225 » et advocalor comunis repentino fato sublatus, dui» ex mandalo • Decemvirimi ad violentiain inquireret in Andream Trevisanum ■ (deve dire Donatum) dticis generum et provisorem Lemniaci, • quasi mors populo indigeat ve! spatio ut liomines interficiat » quinquagenarios. » Nè per verità è da maravigliarsi, se il volgo, sorpreso da due colpi cosi l’uno all 'al I ro vicini di morii tanto stravaganti ed inopinate di due fratelli benemeriti della patria, abbia sospettato, che li fatali loro destini provenienti fossero dagli antichi scambievoli odii dell’emula duc.al famiglia, avendo pure gli stessi, pochi anni prima, indotta tutta la città a credere, che l’assassinio e morte seguila di ser Almorò Donado fosse stala opera di Jacopo Foscari, il che poi conobbesi affatto falso, per bocca dello stesso omicida Frizzo confessatosi reo della colpa non dal solo volgo imputata al Foscari, ma dallo stesso C. X., in esso anche punita. Oltre di che per distruggere una tal nota dee valere moltissimo la tradizione costante appresso gli scrittori lutti, dell’esimia pielà professala sempre dal doge Foscari, e verso Dio, promovendo di cuore il suo cullo, e verso la pairia, sottomettendosi alle sue leggi; nè è ragionevole il supporre, che in quei tempi cosi osservanti della più rigida disciplina, se scoperto si fosse con fondamento un qualche benché rimolo indizio di cosi enorme delitto, non si fosse commessa almeno la formazione di rigoroso processo, tanto più quanto la ducal famiglia numerava tanti nemici quanti erano gl'invidiosi della sua gloria, gli ambiziosi della sua dignità e gli aderenti degli estinti Loredani, nè é pur presumibile, che quel C. X, che pochi anni prima ha avuto forza e vigore per ritener, tormentar e condannar un figlio del doge, riconosciuto dappoi innocente, e che pochi anni dopo ha avuto il coraggio di deponer lo stesso doge, non per altra sua colpa che per quella della decrepita sua età, riputata inabile alla reggenza, non avesse anche in quel caso amministrata assieme con l’autorità ia sua giustizia, qualora rilevalo avesse indizio di tal colpa nel suo doge, quale ancorché costituito capo della repubblica, pure si volle sempre dal suo governo tenere