564 LIBRO XXIV, CAPO XIX. ed una di esse, veduto il principe ‘trucidato e Giannandrea che fuggiva, lo inseguì, e raggiuntolo gli passò la spada attraverso il corpo. Gli altri due congiurati ebbero tempo a porsi in salvo, perchè tutto il popolo, eh’ era in chiesa, spaventalo per lo tumulto, corse alla porla per fuggire, e nella folla poterono frammischiarsi ed evadere anch’essi. Non di meno, 1’ orrore, che il misfatto aveva sparso negli animi, tuttoché esacerbati per la vituperosa vita di Galeazzo, fece scoprire nei loro agguati il Visconti e Gerolamo da Olgiate. Furono presi e condannati ad essere squartati vivi. * Et » essendo domandati, scrive Allegretto Allegretti (1), se si penti-» vano d’ aver morto el signore, Carlo confessò d’aver errato; ma » Girolamo di missier Jacopo da Olgiate disse, che non se ne vo-» leva pentire, e che se non 1’ avesse fatto, di bel nuovo lo fareb-» be, e teneva d’aver fatto un sacrifizio a Dio, perchè il detto Ga-» leazzo era uomo dissolutissimo nel fatto di donne e di garzoni, » e mentre che lui mangiava si faceva star dinanzi ecc.....• » E dopo avere narrato uno de’ turpissimi fatti commessi dal duca, così continua il contemporaneo annalista (2) : « Or torniamo a Gi-» rolamo, che il boja l’aveva cominciato a squartare, e non volen-» dosi pentire disse al boja : fa pure el tuo offizio, che io aspetto » premio di quello che ho fatto da Dio. E questo fine ebbe la Ior » ferocità con studiare el Calelinario per esser tanto più fieri e » costanti a la della impresa. Et avevano fatto un duca artifizialo > e vestito onorevolmente come duca e lenevan'o in segreto e » spesso li andavano dinanzi con minacciarlo e dirli villanie per le » ingiustizie, che lui loJ faceva e poi’lo ferivano e straziavano per » incanirsi tanto più forte contro del vero duca quando avessero • a far falli. E però fu permesso da Dio, che el duca Galeazzo per » la sua disonestà e dissoluta vita fusse così morto el i congiurati » morti e squartali, come avete udito per il tradimento ; et etiam » molti altri, che con loro erano, furono impiccati. » (i) Diarj sanesi, presso il Muratori, (2) Nella col. 778. Berglieli. Scripttom. XX1I1, col. 777.