anno 1464. 279 ' • seguitarono. Pregevole per copia di notizie raccolte sulle popoli lozioni, sui governi, sui prodotti e sul traffico, cosi delle coste » maritiime lungo cui veleggiò, come delle regioni più addentrate v del continente africano, la relazione di Alvise da Mosto fu sog-» getto di dileggi e di controversie quantunque volle la gelosia » nazionale comprò la penna e la coscienza degl’ ¡storiografi. Ma • valenti ingegni italiani e stranieri sorsero a rivendicare al vene-» ziano la gloria delle sue scoperte. E attribuito al da Mosto un portolano anonimo, stampalo e ristampalo a Venezia nel 1U90, nel 1544, nel 1599 e nel 1802. Sono in esso enumerati i varii porli del mare Atlantico, del Medi-terraneo e dell’ Adriatico, colle rispettive distanze: vi mancano quelli, che il da Mosto visitò e scoperse sulle spiagge deH’Africa ; la quale onmiissione dà motivo a sospettare, eh’ egli non ne sia stato 1J autore, od almeno, che T abbia scritto prima d’intraprendere quelle sue lunghe navigazioni. Il da Mosto ritornò in patria, morto 1’ infante portoghese, nel 1^163, ove si crede, eh’ egli pure, nel 1477, finisse i suoi giorni.. CAPO XIII. Affari della Morea. Abbandonati a sé stessi i veneziani, dovettero pensare seriamente alle cose loro della Morea, perciocché i turchi sempre più vi*p rende vano piede. La repubblica elesse a suo comandante generale Sigismondo Malatesla, principe di Rimini. Andrea Dandolo, eh’ era provveditore delle truppe veneziane in quell’ isola e che ne aveva il comando, pochi progressi vi aveva fatto : appena aveva potuto tenersi sulla difesa ed aveva soltanto impedito ai turchi di metter piede sul territorio della repubblica. Ma quando vi giunse il Malatesla fu condotto 1’ esercito ad imprese più coraggiose. Fu temalo 1’ assedio di Misistrà, che fu lungo e di nessun profitto, a