ANNO 1 ^1 38. HI » all’ arcivescovo di Treveri, » Itera al concilio di Basilea e a tutù i prelati e signori e co- • munita, > CAPO XXV. Arrivo dei greci a Ferrara. Non fia qui inopportuno il seguitare nel viaggio loro da Venezia a Ferrara cotesti greci personaggi, che si recavano a quel concilio ; acciocché il mio racconto, benché in questa parte non appartenga alla storia veneziana, abbia il suo compimento. Per la migliore esattezza preferisco di narrarne le circostanze colle parole medesime di uno storico ferrarese ; giacché gli storici nostri ne tacciono. Egli é il Frizzi, il quale cosilo racconta (1): « L’ impe-» rator greco, col patriarca di Costantinopoli, con Demetrio fratello » di esso monarca e despota della Morea, cogli ambasciatori di varii ■ sovrani dell’ Asia e molli patriarchi, arcivescovi, vescovi e abati • della greca credenza, era approdato a Venezia fin dal giorno 8 » di febbraro sopra la flotta veneta, che per gli uffizi del papa si » mandò a Costantinopoli, rifiutala da esso imperatore 1’ altra, che • il concilio di Basilea a fine di trarlo a sé, vi aveva pure spedi- • la... . Venuto il mese di Marzo s’imbarcò di nuovo l’impera-» tore con cinquecento persone e ai 3 pervenne a Francolino. Ivi • si trovò a riceverlo in nome del pontefice un cardinale con cin-» quanta cavalieri in compagnia. Nel di seguente s’incamminò al- ■ la città per la via di Lagoscuro, con una parte della sua comi- • tiva provveduta dal marchese di cencinquanta cavalli. Premeva ' egli un gran destrier bruno coperto di porpora e d’ oro cui reg- • gevano il freno a piedi il marchese Spineta, Alberto dal Sale, • Feltrino Bojardo, Gelasso de’ Pii signor di Carpi, Antonio degli (i) Meni, per la slor. di Ferrtom. Ili, pag. tfii e scg.