ANNO IU79. 583 cessata repubblica. La conseguenza di questa rivolta si fu, che il duca Sforza vi perde un' armata di venti mila uomini. I fiorentini, minacciati dal papa e dal re di Napoli, avevano chiesto soccorso a tutti i loro alleati, e ne raccolsero abbondantemente, malgrado le censure ecclesiastiche pronunziale da Sisto IV contro chi gli avesse assistiti. In somma lo stato milanese per intestine discordie; il ge-novesato similmente per guerre civili ; entrambi nell’ inimicizia tra loro; il papa ed il re di Napoli contro i fiorentini; tutta perciò la penisola era messa a soqquadro, ed un terribile fuoco stava già già per ¡scoppiare ed incendiarne ogni angolo. I veneziani si vedevano ormai costretti a dover pigliare un partito ed a far causa comune con 1’ una o con I’ altra delie potenze discordi. Tuttavolla, per impedire un incendio così funesto, vollero farsi mediatori presso il pontefice per mitigarne lo sdegno ed ottenere ai fiorentini e l’assoluzione dalle censure, e la sicurezza dalle invasioni guerriere. Ma nulla vi si conchiuse. 11 papa traeva in lungo il trattalo, cui gli ambasciatori veneziani volevano una volta deciso ; e con inconcludenti risposte se la spicciava in tutte le conferenze, che su di ciò si tenevano. Alla fine insistettero a volere, che si spiegasse chiaramente; oppure si sottraevano dalla sua obbedienza. La quale dichiarazione l’irritò a segno, che non li volle più ascoltare; ed eglino nell’ indomani partirono da Roma. CAPO XXXIII. I veneziani entrano in guerra contro il papa a favore dei fiorentini. Fu duopo quindi venire alle armi. S’era già formata una lega per difendere i fiorentini; e questa lega componevano i duchi di Milano e di Ferrara e la repubblica di Venezia. Ma per intendere »ella sua origine la sostanza di siffatte discordie, ci è d’ uopo risalire ai giorni della congiura, lavorata in Firenze contro la casa de’ Medici. vol. vi. 49