a inno H70. 521 distrutto il ponte formalo dai turchi, mentre aveva avuto tutta 1’ opportunità tli farlo ; terzo, eh’ era rimasto inoperoso nel momento, in cui avrebbe potuto assalire la flotta turca in quello stesso canale e distruggerla facilmente, perciocché sprovvista ed indebolita di ciurme; quarto, clic in un affare di tanta importanza aveva disprezzalo gli avvisi e le esortazioni de’ suoi capitani. Nicolò Canale non ebbe parole da opporre a propria discolpa, sicché gli avvogadori ne proposero la morte da eseguirsi col taglio della testa framezzo alle colonne di san Marco. Ma il senato, che conobbe, aver lui erralo più per ignoranza che per malizia, si contentò di condannarlo a perpetuo esilio nella piccola terra di Portogruaro, all’ intiera restituzione degli stipendii avuti nella sua carica di generale, ed a cinquecento ducali di multa per ogni volta, che fosse uscito dai confini stabilitigli. E poiché si venne a conoscere nei processi formali contro di lui, essere stata primaria cagione della sua contrarietà al combattere, il timore di avventurare la vita del suo piccolo figlio Pietro, cui aveva seco recato all’ armala, il senato decretò, che mai più in avvenire potessero i comandanti generali condurre all’armata seco loro i propri figliuoli, acciocché Ira privati affetti non dividessero il vigore delle militari risoluzioni. vol. vi. Iti