anno 4474. 347 Al quale non preveduto disordine Antonio Loredan contrappose ben tosto la magnanimità ed il valore che distinguevalo. Radunò sulla piazza quel popolo tumultuante, e dopo di aver loro dipinto coi più vivi colori i danni orrendi della schiavitù, che dovevano temere se fossero caduti in potere dei turchi, li accertò dei soccorsi che di momento in momento sarebbero loro giunti per ordine del senato ; ed in fine, scopertosi il petto, disse loro : e se la fame tormenta alcuni di voi; vengano questi a nutrirsi della mia carne ; io lo permetto. » JYIaraviglioso fu 1’ effetto di cotesti suoi detti • tutti ad una voce gridarono : Aon vogliamo altri padroni che i veneziani : lutti morremo prima di renderci. * Nè i fatti furono discordi dalle parole : sostennero con paziente sofferenza tutto il rigore dell’ assedio, finché i turchi più stanchi degli assediati, nè osando di rinnovare gli assalti, anzi intimoriti dall’ arrivo dei soccorsi, che il senato e il governatore della provincia avevano mandato a conforto degli assediati, si determinarono a levarne l'assedio. Ciò avvenne in sulla metà del mese di agosto. La quale risoluzione fu di somma utilità alla flotta veneziana, perciocché le malattie ne travagliavano da qualche tempo le ciurme : gli stessi generali Gritti e Mocenigo ncfuronoattaccati.il primo si fece trasportare a Cattaro ed ivi mori ; 1’altro aspettò, che 1’ assedio fosse levato, e poi andò a curarsi ed a riposare a Ragusi, ove si trattenne finché i turchi rimasero nell’ Albania ; ed appena questi vi sloggiarono, egli parti per Venezia. Il merito ed il valore del comandante di Scutari, Antonio Loredan, fu ricompensato onorevolmente dai veneziani col decretare, che a lui fosse conferito il grado di cavaliere, e che dal pubblico erario fosse stabilita a sua figlia maggiore una dote di due mila ducali. Ed inoltre gli fu affidata la carica di comandante generale della flotta, in luogo del defunto Triadano Grilli.