224 LIBRO XXII, CAPO XVIII. soggetto alle patrie leggi, egualmente che gli altri cittadini tutti della repubblica. Malgrado però la stravagante irragionevolezza di tale illegittima suspicione, quale acuta spina, stava questa fissa nel cuore di Giacopo Loredan, che, come scrive il Palazzi nei sopracitati fasti ducali, « hasce (amen injurias quamvis imaginarias, non tam ad » animuin revocaverat Jacobus Lauredanus defuncti nepos (con » più verità avrebbe detto figlio di Pietro e nipote di Marco) quam • in abecedarium vindictam opportunam. » Sonovi alcuni che scrissero, lo che è anche affermato dallo stesso Palazzi e dal Via-nolo nella storia veneta, eh’ esso Giacopo nella scrittura doppia registrata ove tenevansi le note delle mercature e commercj, solita praticarsi anche dalle famiglie patrizie, secondo il costume di quei tempi, di suo proprio pugno vi fosse segnato il nome del doge Francesco Foscari, come debitore della morte seguita del padre e del zio, e la pagina opposta fosse riservata vacua in bianco, in cui descrivere vi si dovesse a tempo opportuno il pagamento fatto di cosi fatto debito; e mi è sortito di leggere in un codice MS, di ragione ed esistente presso il N. H. ser Andrea Querini a santa Maria Formosa, che certo gentiluomo disceso da quella famiglia Loredan asseriva d’aver visto e letto in un libro, che ancora appresso di sé conservava, tutta l’ingiuria, che il doge Foscari aveva fatta a ser Piero e ser Marco Loredan, scritta di mano di ser Giacopo suo figliuolo e nipote rispettivo, posta da un lato del libro, dove i mercanti nolano li crediti, e dopo deposto per opera sua il Foscari dal dogado, saldata quella partila. In questa guisa gli uomini potenti tengono per grandissima viltà di dimenticarsi le ingiurie, e di non vendicarsi di quelle, e per lo contrario il mandar i benefizi, che ricevono, in oblivione, reputano a virtù, ma ciò eh’ è molto peggio confondono le inimicizie private con le ingiurie pubbliche, cimentando con ciò 1' onore della sua patria, e sovvertendo per appagar le proprie particolari passioni quelle leggi, che sono il fondamento e la base di un ben regolato governo.