82 LIBRO XXI, CAPO XV. maggior credito presso la nazione, e fu riputato tanto più degno d’ esserne il capo, quanto più si mostrava alieno dall' esserlo. C A P 0 XV. Inviati veneziani al concilio di Basilea. Intorno a questo tempo, il pontefice Eugenio IV aveva radunato un concilio ecumenico in Basilea: egli stesso vi si doveva re-« care, ed ivi dovea.lrovarsi anche l’imperatore Sigismondo. Vi andò, per parte della repubblica di Venezia, il suo ambasciatore Andrea Donato, il quale a’ 18 del novembre di quell’ anno fu mandato a. Venezia dal concilio stesso a portarvi alcuni capitoli di preparazione, acciocché il senato vi concorresse col suo parere. Questi furono, letti dinanzi allenatori e furo*no accettati. Quindi 1’ ambasciatore Donato parti di bel nuovo per Basilea, a fare somigliante uffizio coll’ imperatore Sigismondo. In qftel medesimo giorno, che fu il 20 di esso mese, il senato nominò suo ambasciatore straordinario al concilio Federigo Conta-tarini, il quale sull’istante partì a quella volta. Fu deliberato altresi di mandarvi tutti gli abati dello stato, ed in particolarità pel clero di Venezia vi andassero i x-appresentanti delle nove Congregazioni; un pievano per cadauna. Di tutti ci conservò i nomi il diligente cronista Marin Sanudo, dal quale aneli’ io li trascrivo. » Pr,pte Antonio di Mileto piovano di san Lio(l), che fu vescovo di ' » Mileto, ed era Bacilliere per la congregazione di santa Ma- • ria Formosa : » Prete Antonio Pelacane piovano di santo Apostolo, per san Can-» iiano : (i) NeU’ediz. del Sanudo, presso il Mu- traducendo in-Lido il vocabolo Lio. Sap-ratori, Rei. Ital. scripttom. XXII., col. piasi che san Lio, ih linguaggio veneziano, 10^4, è detto Piovano di san Lido, (erse significa san Leone..