anno 1467. 303 dell' eredità de’ suoi padri. Gli fece intendere, eh’ egli non soffrirebbe tale ingiustizia giammai, e che se non uscisse prontamente dal regno di Cipro, verrebbe egli stesso a scacciarlo ; che permet-tevagli di condurre seco la moglie, se gli era cara, ma che nou lardasse a partirsene. Lodovico di Savoja, spaventato da cotesta minaccia, inviò subito un ambasciatore al Cairo, per manifestare rispettosamente al sultano, che il re Giovanni Lusignano aveva lasciato una sola figlia legittima, la quale era appunto la moglie sua ; che la corona di Cipro non poteva appartenere ad altri fuorché ad essa ; eh’ egli sarebbe fedele e diligente a pagargli il tributo ; che a Giacopo, sebbene bastardo, gli avrebbe assegnato una pensione annua di dieci mila ducali. Ma il sultano ricusò di acconsentire a questi patti: diede truppe e navi a Giacopo, il quale frettolosamente approdò al porto di Nicosia, entrò nella città e si fece proclamare per re. Lodovico di Savoja si chiuse con Carlotta nel castello di Cerincs, ove sostenne per più mesi durissimo assedio : ma in fine, mancandogli qualunque soccorso, fuggì con essa di notte tempo ed andò a Roma ad implorare 1’ assistenza del papa. E così Giacopo Lusignano rimase pacifico possessore del regno. Lodovico non potè ritornarvi : non perciò depose il titolo di re di Cipro e di Armenia e di Gerusalemme derivatogli dalla consorte sua, legittima possedi-trice di quello. Anzi Carlotta con suo testamento costituì erede, siccome altresì di ogni altro diritto inerente o derivato da questo titolo, suo nipote Carlo I, soprannominato il guerriero; e perciò da quel momento i duchi di Savoja e re di Sardegna incominciarono ad usare nei loro titoli anche il suindicato di re di Cipro, di Armenia e di Gerusalemme, ed a inserirne nelle monete e nelle arme gli stemmi. Giacopo intanto, che pel buon esito della sua usurpazione aveva ricevuto grandi soccorsi da Andrea Cornaro, ne sposò una nipote, alla quale assegnò una contraddote di cento mila ducali, assicurala sulle città di Famagosta e di Cerines. Nel quale matrimonio