anno 1468. 309 nè di più ricco nè di più decoroso erasi veduto di questo genere nei tempi andati : e per migliore ornamento e maestà se ne volle abbellito 1’ interno con immagini di antichi fdosofì e con simbolici dipinti rappresentanti le varie scienze ; lavoro dei celebratissimi pennelli di Tiziano, di Tintoretto, di Paolo Veronese e di altri eccellenti maestri di quell’elà. E perchè non perisse mai la memoria dello splendido donatore, sopra gli scaffali, che ne contenevano i preziosi tesori, fu collocala l’iscrizione : — Bessarionis cardinalis ex legato, Senatus jussn, procuratorum divi Marci cura, Philippi Trono, Antonii Capello, Andreae Leono, Victoris Grimano, Joannis a Lege equ. Biblioteca instructa et erecta M. Antonio Principe. Ab urbe condita MCXXXIII. Da quel tempo incominciò il senato a prendersi le più premurose sollecitudini, acciocché la nascente biblioteca crescesse in lustro ed in abbondanza di libri ; cosicché, sebbene il Petrarca sia stato il primo, come alla sua volta ho narrato, a donare i suoi libri ed a piantare in Venezia una biblioteca; tuttavia il Bessarione se ne può dire a tutta ragione il vero fondatore, sì perchè i suoi libri vi furono veramente recati, e sì perchè la rarità e la copia di essi oltrepassava le mille volle il pregio di quelli. E giacché ho incominciato a parlare di questo illustre orna-namento della nostra patria, salito in tanta rinomanza presso tutte le nazioni straniere a merito esclusivamente della repubblica veneziana, ragion vuole, che io ne continui a compendiare in questo luogo le precipue notizie. Infatti, dopo il dono del Bessarione, altri doni negli anni appresso lo accrebbero sì di libri manoscritti e sì di stampati di sommo prezzo: « poiché, come osserva sapiente-» mente il dolio prof. G. Veludo (1), era egli ben naturale, che in » una città, dove le lettere avevano in tempi disastrosi trovato » rifugio e proteggimento, dovesse 1’ erezione di una pubblica (i) Nell’opera municipale (li Venezia e le sue lagune, pag. dèlia 1 parte del voi. II.