i»r>6 LIBRO XXIV, CAPO XL. » nel castello d’ Ughiera. Mosso da interior impulso il guardiano » animò il monaco a rapire furtivamente il sacro corpo. Laonde par-» titosi nel giorno 12 ottobre da Venezia ed arrivato nel giorno 20 » ad Ughiera, passò a dirittura ad un Ospitale chiamato di san » Rocco, presso cui era un oratorio, nel di cui altare sotto custodia » di due porle e d’ una ben chiusa cassa riposava il sacro corpo, » e ne conservavano gelosamente le chiavi quattro diverse persone. » Disperato adunque dell’ impresa il buon monaco, senza aver » nemmeno potuto consolarsi colla veduta del prezioso tesoro, ri-» tornò a Venezia. Ivi riveduto il guardiano e rimproverato della » sua pusillanimità determinossi ad un nuovo viaggio e conside-» rando, che quantunque chiuso sotto fortissimi ripari era però il » sacro corpo senza personali custodie, via più animossi all’ im-» presa. Giunse dunque in Ughiera nel giorno 24 di febbraio del-» l’anno 1485, ed ivi fermatosi due giorni, finalmente in una nolle, » che più gli parve opportuna, salita chetamente una finestra, ca-» lossi in chiesa, e nell’ ore più avanzale della notte, schiusa con » grimaldello la prima portella di legno, ed indi schiodata con * tenaglia la seconda di ferro, rapì la cassa e per uria porta da lui • con falsa chiave aperta 1’ estrasse di chiesa. Trasporlolla quindi » ad un luogo rimoto, ne cavò il sacro corpo e l’altre ossa da due » in fuori, che lasciò ivi nella stessa cassa involte in alcuni panni » di lino; dopo di che riportata la cassa a suo luogo e adattale • alla meglio che potè le portello e la porta della chiesa, si ritirò * in un luogo segreto, finché sull’alba del giorno fossero aperte le » porte del castello. Involse le sacre reliquie tra panni di lino e le » collocò in un sacco e con esse Irapassata la Lombardia ritornò » allegro e festoso a Venezia. Si presentò al guardiano, il quale « fuori di sé per il giubilo, collocato come in deposito il sacro » lesoro nella chiesa parrocchiale di san Geminiano, giusta l’asser-» /.ione di Marco Antonio Sabellico nel libro 11 dell’ aurea sua » operetla De situ urbis, corse il buon guardiano a ragguagliare » dell’ avvcnulo fortunato acquisto Malico Gcrardi allora patriarca