23Ü LIBRO XXII, CAPO XVIII. » buone operazioni, così divolamente la prego a farvi deliberar il » meglio per la salute nostra e della repubblica tutta. » Fu Giacomo Loredan con grande e maravigliosa attenzione ascoltato, e le sue persuasioni accesero di maniera i già per loro riscaldati animi delli X et zonta, che senza troppo contrasto approvarono la deposizione del doge, et in conseguenza quello di procedersi alla nuova elezione di altro principe ; ma perchè dubitavano, che tale decreto produr potesse delle mormorazioni appresso l’universale, così tentarono di rinvenir modo, che il doge, medesimo volontariamente ricercasse la propria dimissione, come in altri due più rimoti tempi precedentemente richiesto avea. Deliberarono perciò, che li consiglieri e capi del C. X. si trasferissero ad esso, e dopo di aver commendalo il di lui amore per la patria, con gravi parole lo esortassero a voler spontaneamente e di buona voglia rinunziare al principato, così richiedendo l’indispensabile bene della repubblica, il quale come ottimo principe e padre della patria egli era temilo di sempre promuovere con tutte le sue forze. Che erasegli proveduto, perchè onorificamente e decorosamente potesse vivere con un annuo assegnamento di due. 1500 d’oro, da essergli somministrati per rata dal magistrato del sale, durante la di lui vita, oltre di che avesse ad essere per lo stesso redintegralo di quanto del suo stipendio rimasto fosse creditore sino a quel giorno. Ecco la estesa della Parte : « Die XXI octobris cum additione. » Capita ser Jacobus Lauredano, » ser Jeronimus Donato, » ser Jeronimus Barbadico. » Nemo est qui optime non intelligat quam utilis et omnino » necessaria sit statui et rebus nostris presentia principis, sina qua, » sicut ab ipsis effectibus manifesto cognoscitur maxima inconve-» nientia et detrimenta sequi videntur in statu nostro. Qui cum a