422 LIBRO XXIV, CAPO XXXVIII. » proprietà della nobile famiglia Barozzi nella parrocchia di sanla » Marina. S’accrebbe indi a non molto la divozione de’ fedeli a vista » dei continui prodigi, che Iddio operava e si rese cotanto celebre » per essi la sacra imagine, che Angelo Amadi nipote del suddetto » Francesco fece erigere di tavole, contigua alla sua abitazione, » una chiesetta, nella quale collocata la sacra immagine, ottenne dal » patriarca di Venezia Maffeo Gerardi, che ivi si potesse celebrare » il divin sacrifizio. Indi a poco furono da Marco Tazza piovano di » santa Marina, col consenso di Angelo Amadi, istituiti procuratori » per l’innalzamento di una chiesa ; e di fatto nel giorno ottavo di » decembre, consacrato all’ Immacolata Concezione della Vergine, » ne benedisse il patriarca Gerardi suddetto la prima pietra, ed il » romano pontefice Sisto IV nel susseguente anno 1481 la rice-» vette sotlo la protezione di san Pietro, esentandola da qualun-» que giurisdizione parrocchiale. Siccome copiose furono l’elemo-» sine de’ fedeli, così nel breve giro di sette anni s’eresse un son-» tuoso tempio, per la copia di scelti marmi il più cospicuo dopo » la ducale basilica di san Marco, come a ragione affermò lo slo-» rico Sabellico. Mentre s’ avanzava la fabbrica del sacro edilìzio » pensarono i procuratori di consegnarlo a persone, che giorno e » notte ivi lodassero il Signore: laonde acquistate le contigue case » della fiimiglia Barozzi, ivi costruir fecero un monastero. Fra tutti » i sacri istituti scelto fu da essi il Serafico, e dall’ esèmplare mo-» nastero di sanla Chiara di Murano, nell’anno 1487, furono traile » dodici vergini fondatrici del nuovo chiostro, ed una d’esse, chia- * mata Margherita, fu dal suddetto patriarca destinala abadessa. * Ne approvò la fondazione il papa Sisto IV, la cui bolla fu portata dal Cornaro, ed io pure darò nel capo XVI della mia Storia della Chiesa di Venezia. Ora, secondo 1’ ordine dei tempi, mi viene da esporre la fondazione di un altro convento di suore francescane, intitolato al santo Sepolcro. Se vogliasi credere al Wadingo, annalista dell’ordine serafico, ne fu istitutrice Elena, vedova di Marco Vioni : il