70 LIBRO XXI, CAI'O X. » il Sabellico, con laconismo comune agli altri storici, furono que- • sti, soccorsi negati al Trivisan e Cremona salvata a Filippo colla » perfida sua dimora. Ora la disfatta del Trivisani era accaduta un » anno prima, in buona parte, come afferma il Sanuto, per colpa » di sua codardia, e il Carmagnola non aveva, pare, peccato in al-» tro che nel lasciarsi ingannare da un stratagemma del Piccinino » e di Francesco Sforza. La sua inerzia a Cremona non è neppure » gran fatto, perchè stando al medesimo Sabellico, l’atto di sor-» prendere quella città fu immaginato del Carmagnuola; a quell st’ effetto si avvicinò colle sue forze a Cremona, e se non porse » tutta la mano a quell’ impresa, bisogna credere che ne avess’ e-» gli di assai buone ragioni (1): ne sia già una , che i cremonesi » s’ erano levati a stormo e i ducali non dovevano essere di colà » molto lontani (2). » Per la morte del Carmagnola il governo di Venezia era » mollo screditato in Italia nella pubblica opinione e più special-» mente in quella de’ condottieri, che lo accusavano d’ingrato, di » diffidente, di sanguinario (3). Pel bisogno che teneva di essi ave-» va egli grandissimo interesse nel giustificarsi , eppure noi fece » mai, prova infallibile, che noi poteva fare senza compromettere » la sua reputazione di più (4). * Per tutte queste ragioni sia di fatti positivi, sia di raziocinii, (1) Sì ne aveva: e le sue buone ragioni erano di fingere attività per gl’interessi della Repubblica, nel mentre che teneva secrete intelligenze col Visconti. (2) S’erano levati a stormo i Cremonesi alcune ore dopo che la porta san Luca era stata occupata dai veneziani: ed in quelle ore avrebbe avuto tempo il Carmagnola d’impadronirsi della città. Nè la vicinanza dei ducali doveva poi intimorire gran fatto un capitano, che al dire de’ suoi difensori non aveva mai avuto l’uguale; anzi rim-petto a cui erano un nulla i Dandoli, i Pi- sani, gli Zeni e tanti altri veneziani comandanti che avevano operato prodigi di valore. (3) Una prova del contrario sia la prontezza, con cui la Repubblica potè sostituire al Carmagnola altro valente capitano dell’ esercito. (4) Prova infallibile nella mente dell’egregio apologista, lo la dico invece, prova infallibile, che non aveva bisogno di farlo, nè per parte del suo operato nè per mancanza di avventurieri comandanti di armata.