ANNO 1182. 117 etl indossassero abito simile a quello delle monache di sant’Andrea in cao de zirada. Al che appartiene la bolla del 18 novembre 1137. In seguilo il papa Alessandro III unì ad assoggettò questo monastero alla congregazione de’ canonici regolari lateranesi ; e Giulio II cangiò loro 1’ abito grigio nella veste bianca col rocchetto di lino, siccome appunto quei canonici. Ma un secolo dipoi, il papa Clemente Vili slaccò questo monastero dall’ ubbidienza di quelli e lo assoggetlò al patriarca di Venezia ; e finalmente il papa Alessandro VII, nel 1659, concesse alla superiora il titolo di badessa. Si cangiò similmente in chiostro di monache, nell’anno 1118, quello de’ canonici brigidiani, a santa Giuslina. Per le istanze dei popolani, che vi erano soggetti, il pontefice Nicolò V Io diede alle monache di santa Maria degli Angeli di Murano, una delle quali vi venne ad abitarlo, in vigore di pontificio decreto del dì 3 marzo dell’ anno suddetto, e v’introdusse la regola di sani’Agostino. La parrocchia rimase perciò in mano delle monache, a cui fu imposto l’obbligo di mantenervi due cappellani curali, che ne amministrassero i sacramenti. Dalla pontificia autorizzazione sino alla piena esecuzione della bolla corse un quinquennio, a cagione dei molli rislauri, che vi occorrevano, e del bisogno altresì di ampliarne le abitazioni. Un convento di terziarie servite, sotto la regola di sant’ Agostino, sorse accanto all'antica parrocchiale di santa Lucia, nell’anno 1159. Fu piccolo da principio il recinto, che le conteneva: crebbe in seguito e fu ampliato. Ed anche la chiesa loro, intitolata ail’Annunziazione della Vergine, sorse dalle fondamenta. E sebbene vi si opponessero a tutto potere le vicine monache domenicane del Corpus Domini, mal tollerando questo nuovo chiostro, confinante quasi col loro, tuttavia, per sentenza del patriarca, che n’era sialo autorizzato dal papa, la questione fu decisa a favore delle monache agostiniane. Perciò nel 1163 poterono senza contrasti, protette anche dal senato, possedere legittimamente ed abitare il loro convento. Nel 1176 finalmente andò soppressa anche la parrocchia di vol. vi. 53 \