190 LIBRO XXII, CAPO XV. che riceveva dal prode albanese, ajutato secrelamente dai veneziani e palesemente dal re Alfonso di Napoli. Alla fine poi, stanco di cosi lungo combattere, venne Giorgio a condizioni di pace col sultano, nel 1452 ; alla quale Maometto condiscese facilmente, per avere agio e comodo ad intraprendere la conquista della Morea, che ubbidiva allora alla repubblica nostra. Ma il senato, che ne aveva saputo con sicurezza le intenzioni, indusse il Castriotto a sciogliere 1’ alleanza col turco ed a prepararsi, come alleato veneziano, a sostenere i diritti della repubblica contro il feroce invasore. Nel che ebbe la primaria parte 1’ arcivescovo di Durazzo. Con tutta la forza allora e T impeto della sua possanza tentò Maometto di guadagnar Croja e di avere nelle mani la testa dello sleale albanese : e sarebbevi riuscito, se la repubblica non avesse con tutta sollecitudine ordinato a Giosafat Barbaro, rettore di Scu-tari, di accorrervi sull’ istante a salvarla. Svergognato per tanti inutili tentativi nell’ Epiro, consolavasi Maometto nei sommi vantaggi, che ottenevano le sue armi nell’Asia e nell’ Europa : e sì, che, vedendosi padrone della maggior parte del greco impero, accingevasi ormai alla conquista di Costantinopoli, per piantarvi gloriosa la residenza della sua vastissima sovranità. Fu allora, che l’imperatore Paleologo diresse le sue calde preghiere ai principi cristiani, e mosse l’animo del pontefice a farsegli supremo protettore e avvocato. I veneziani deliberarono di mandare colà dieci galere, comandate da Jacopo Loredano ; ed inoltre affrettarono i lavori di due grosse navi, che già da qualche tempo erano state incominciate. Alfonso re di Napoli aveva promesso di mandarne altre dieci; dieci ne mandava il papa. Ma il turco intanto con più di 300,000 combattenti e con 575 legni, tra navi, galere fuste ed altre barche inferiori, aveva posto l’assedio intorno a Costantinopoli e per terra e per mare. L’imperatore Costantino XII Paleologo fece attraversare una grossa catena nello stretto tra Costantinopoli e Pera, a cui difesa stavano tre galere veneziane assai forti ed assai bene armate, ed eranvi altresì a