\nw6 1478. 375 un foglio contenente le ultime e decisive intenzioni del senato, e con queste andò alla corte del sultano in sulla fine del mese di gennaro. Espose le sue commissioni ai ministri imperiali, nè parevano scontenti delle proposizioni, e già venivano alla conclusione del trattano; quand’ ecco un nuovo articolo v’introdussero, per cui declinarono tutte le concepite speranze di accomodamento. Volevano, che la repubblica si assoggettasse a pagare al gran-Si-gnore un tributo annuo di dieci mila ducati. Il Malipicro non aveva facoltà di acconsentirvi; perciò chiese tempo, per consultarne il senato e riceverne opportune istruzioni: ottenne intanto un armistizio di due mesi. Ma tutto il maneggio fu reso inefficace dalle trattative di pace, che stavansi negoziando e che di poi si conchiusero, tra il re di Ungheria e il gran-Signore. Per le quali trattative il re cedeva al sultano tutte le conquiste, che questo aveva fatto nell’ Ungheria; ed il re di Napoli veniva ad essere compreso con loro in un’ alleanza reciproca contro i rispettivi nemici. Falla questa lega, Mahomcl con più ardore di prima si preparò a continuare la guerra coi veneziani : entrò in comunicazione secreta con Ferdinando re di Napoli, sapendo che nell’animo era nemico di loro, e concertarono il piano della guerra da farsi. Avvenimento veramente maraviglioso, che due principi cristiani si collegassero al turco, per fare con esso causa comune contro i cristiani. C A P 0 XXV. Morte del doge Vendramin: elezione del successore. A questi avvenimenti sopravvisse di poco il doge Andrea Vendramin: egli mori a’6 di maggio del medesimo anno 1478, ed ebbe sepoltura nell’arca della sua famiglia, ai Servi. Fu eletto