2.?9 carattere vario, nazionale, bizzarro, con bellissime figure, e gruppi, e suon di nacchere, dove il compositore ha fatto pruova di molto ingegno, e di molto vivace immaginazione. 11 terzetto dei ballerini francesi la Vaquemoulin e il Matlhieu, a cui s’ è aggiunta la vaga e giovinis-sima Lumelli, non vale a pezza i due primi, ma e danzato dai ballerini con eguale arte di quelli. Dell’arie della Vaquemoulin in ispecie chi non la vede potrebbe appena farsi un’ idea. Dir che ella è quanto di grazioso, leggiadro e gentile uno possa immaginare, eh’ ella è la grazia, zef-firo in umana forma, è procedere per iperboli e comparazioni, ma uno non significherebbe con quale maravigliosa leggierezza, e quasi ella si reggesse sull’aria, si volga ognora sull’estrema punta dell’un dito de’piedi; com’ ella segua con quel piede leggiero e spedito, s'i eh’ e’ par che non abbia a vincer il peso della persona, non pure il tempo e le battute, ma sto per dire le melodie della musica. E qual è la Vaquemoulin nella leggiadria e nella grazia, altrettanto è nella forza e nella destrezza il suo degno compagno Matthieu che fa di bellissimi e diffìcilissimi passi con grande giustezza ed equilibrio. La giovine Lumelli segue da vicino la gran maestra a cui ella fu posta a paro, ed è assai se in così pericoloso confronto piace pure e sostiensi.